Il secondo incontro, che ho fatto, si è svolto il 14 maggio
dalle 10:30 fino alle 17:30; il giorno prima però i volontari hanno chiesto a
noi ragazzi e ai nostri genitori se avevamo voglia di fare scambio di famiglia: ovvero hanno assegnato ad ogni ragazzo i genitori di un altro; dopo la
scuola noi dovevamo dirigerci con i mezzi pubblici presso la famiglia a noi
assegnata e rimanere con loro fino al giorno dopo quando ci avrebbero portati
al centro locale per l’incontro di formazione.
Io sono andata dai genitori di una ragazza che farà sei mesi in
Thailandia, mi sono trovata molto bene e subito a mio agio. Sono andata con
loro a vedere la gara di orienteering del fratello, poi sono andata fare la
spesa e abbiamo guardato tutti insieme l’Eurovision 2017. La mattina, dopo la
colazione, mi hanno portato al centro ed è iniziata la vera formazione.
La giornata è iniziata con un semplice gioco nel quale dovevamo, guardando
due ragazzi, indovinare la loro età, il loro segno zodiacale e altre
informazioni che potevamo dedurre dall'aspetto fisico e altre che era
impossibile sapere e che per indovinare abbiamo dovuto tirare ad indovinare. Come
potete immaginare non abbiamo indovinato così tante cose, anzi praticamente
nulla. Serviva per insegnarci che non dobbiamo fermarci alle apparenze perché a
volte possiamo anche sbagliarci, è sempre meglio chiedere e conoscere la
persona prima di farsi una idea sbagliata; anche noi verremmo messi sotto
giudizio e pregiudizio dalla famiglia quando arriveremo perché si saranno fatti
un’idea di noi in base alla presentazione che abbiamo dato e in base agli
stereotipi che si hanno sugli italiani.
Poi abbiamo riflettuto sulle emozioni: avremmo dei periodi in
cui saremo molto felici e altri in cui vorremo tornare indietro; però dobbiamo
sempre ricordare che i periodi tristi sono passeggeri e non dobbiamo farci
abbattere. E’ ovvio però che se dovesse diventare un malessere sia mentale che
fisico che dura per mesi e mesi è meglio chiedere di ritornare nel paese di
origine; come dicono i volontari “non deve essere un corso di sopravvivenza”. Il
biglietto di ritorno non ha data, si può tornare in qualunque momento; quindi
se proprio doveste arrivare ad un punto in cui non ce la fate veramente più
potete tornare a casa senza costi aggiuntivi.
Nel pomeriggio invece è venuto un dottore, un anestesista per
l’esattezza, che ci ha parlato delle varie malattie che potremo contrarre nei
diversi paesi, i vaccini che sarebbe meglio fare e ovviamente le norme
igieniche da tenere in considerazione soprattutto nei paesi asiatici e Sud Americani.
La sua visita è stata davvero utile, ma anche abbastanza spaventosa perché ci
ha parlato degli scenari peggiori che potessero capitare. Io ho prenotato una visita il 25 aprile all'ospedale per una consulenza su tutti i vaccini obbligatori e consigliati di tutta l'America latina; preferisco fare qualche puntura in più che in meno.
Sempre nel pomeriggio abbiamo fatto un gioco a gruppi in cui dovevamo
fare dei cartelloni in cui ci era chiesto di rappresentare le stagioni ( ogni gruppo una
stagione), la difficoltà è che al mio gruppo una volontaria ha dato la consegna
in Polacco, è stato davvero difficile perché ovviamente noi non avevamo capito; guardando e chiedendo siamo riuscite a creare un cartellone un pò improvvisato; quando ci hanno
chiesto di esporli noi eravamo gli ultimi e abbiamo capito la consegna e che noi dovevamo
rappresentare l’inverno; la ragazza che andrà in Lettonia ha deciso di esporre ed è stata bravissima ha improvvisato tutto il discorso e ha fatto capire agli
altri che noi avevamo capito fin dall'inizio la consegna e che il cartellone
era studiato nei minimi particolari. E’ stato davvero divertente perché io
sapevo che tutto ciò che stava dicendo non era vero;non ho mai riso così tanto, avevo persino le lacrime agli occhi!
Il gioco serviva per farci
capire che quando andremo all'estero troveremo persone che parleranno
ovviamente in una lingua che non conosciamo, che parleranno tutti velocemente
e magari non ci ripeteranno neanche le cose perché danno per scontato che noi
abbiamo capito. Non dobbiamo cadere nello sconforto, ma dobbiamo chiedere aiuto
ai volontari,ai compagni di scuola e alla famiglia.
Questi erano i punti principali del secondo incontro di formazione,
l’ultimo incontro sarà il weekend del 20 e 21 maggio.
Spero che il post vi sia piaciuto,
Elena.