Ciao a tutti! Oggi ho deciso di informarvi riguardo all'economia del paese e della crisi che lo sta colpendo negli ultimi mesi.
Prima di parlarvi della crisi attuale, vi voglio dare alcune informazioni generali. L'economia Argentina è una tra le più grandi dell'America Latina, si basa principalmente nell'esportazione agricola, ha una settore industriale potente e diversificato e un alto livello di sviluppo scientifico-tecnologico.
Tra il 1880 ed il 1930 l'Argentina utilizzava un modello economico chiamato "Agroexportador" il che significa che tutta la sua economia si basava sull'esportazione (agricola e di carne) a paesi del primo mondo, ed in cambio importavano, da loro, materie prime che gli mancavano, ad esempio uno degli stati con il quale continua tutt'ora ad avere accordi è l'Inghilterra, loro esportavano carne ed in cambio gli inglesi importavano legna e metallo, materiali necessari per la costruzione di macchinari.
Ovviamente questa situazione non poteva durare per sempre, dal momento che la loro economia dipendevano esclusivamente dagli altri stati; nel 1929 quando il mondo venne colpito dalla grande crisi economica,originata negli USA, anche l'America latina è caduta in difficoltà, l'Argentina, fu uno degli stati meno colpiti dal momento che riuscì a trovare un modo per risollevarsi: cambiò il suo modello economico.
Dal 1930 al 1975, infatti, iniziò ad utilizzare il modello industriale, ovvero iniziarono a costruire delle fabbriche in modo tale da riuscire a produrre loro senza dover importare dagli altri paesi ( gli accordi con Inghilterra rimasero invariati).
Per un periodo l'Argentina visse in uno stato economico abbastanza stabile, con alti e bassi dovuti alle varie dittature, negli anni '90 però decise di mettere in pratica un modello di "privatizzazione", il che significa che un settore che era propietà esclusiva dello Stato permette ad altre persone che non fanno parte del governo, d'intervenire nel finanziamento e nella produzione di beni e nella fornitura di servizi.
Nel 1991 il ministro del economia Domingo Cavallo decise di uguagliare il peso al dollaro, cercando di affrontare l'inflazione, però il debito pubblico aumentò e in dieci anni arrivò ad essere il doppio. I disoccupati aumentarono sempre di più e nel 2001 il 18,2 % della popolazione si trovava senza lavoro.
Nel 1991 il ministro del economia Domingo Cavallo decise di uguagliare il peso al dollaro, cercando di affrontare l'inflazione, però il debito pubblico aumentò e in dieci anni arrivò ad essere il doppio. I disoccupati aumentarono sempre di più e nel 2001 il 18,2 % della popolazione si trovava senza lavoro.
Proprio nel 2001 l'Argentina si trovò in una crisi profonda che durò fino al 2002, la " Ley de Covertibilidad" vigente dal 1991, che stabiliva l'uno a uno tra il peso ed il dollaro. venne eliminata. La moneta iniziò a svalutarsi velocemente, le persone iniziarono a prelevare tutti i soldi depositati ; il picco venne raggiunto il 29 novembre del 2001 quando le banche chiusero i bancomat, la gente si ritrovò impossibilitata a prelevare.
A fine novembre Cavallo, insieme al ministro del lavoro, approvarono diversi aggiustamenti: aumentarono l'IVA, diminuirono del 13% la pensione, diminuirono del 13% lo stipendio degli impiegati statali e contrattarono un debito di 3 milioni di dollari.
Nel 2003 l'economia iniziò a risollevarsi e nel 2005 il Banco centrale della repubblica Argentina decise definitivamente di mantenere il peso inferiore al dollaro statunitense.
Nel 2010 con il governo di Cristina Fernandez de Kirchner, l'Argentina riuscì a ridurre il suo debito del 11%. Durante i suoi anni di presidenza adottò una politica protezionista, era quasi impossibile per una compagnia estera vendere i suoi prodotti in Argentina o se ci riusciva doveva venderli a prezzi molto alti, dati i dazzi doganali. Con Macri le porte del paese si aprirono nuovamente, ma l'inflazzione rimase comunque molto alta; gli argentini che possono viaggiare all'estero, ne approfittano per comprare vestiti, cibo ed oggettistica, dal momento che è molto più economico.
Ma ad un anno e mezzo dalle elezioni l'inflazione aumentò del 15%, il peso argentino è la peggiore fra le maggiori valute emergenti del 2018, con un crollo del 19% da gennaio; quando arrivai a Buenos Aires il cambio euro.peso era di 1 a 20 adesso è di 1 a 32, ed ogni giorno si svaluta sempre di più, il tutto in soli 10 mesi. La grande crisi che il paese sta soffrendo adesso, è aumentata quando, in aprile, il dollaro statunitense è passato da 1 a 19 a 1 a 24 in una settimana, è stato così rapido che le industrie e la borsa argentina si sono trovati in una situazione di panico.
In Argentina le grandi industrie e gli edifici vendono in dollari per non perderne il valore,dal momento che il peso vale molto poco, quindi quando il dollaro è aumentato tutti i costi si sono alzati velocemente e le persone che magari stavano comprando una casa a rate si sono trovati ad avere il prezzo aumentato di 1000 o più dollari.
In Argentina le grandi industrie e gli edifici vendono in dollari per non perderne il valore,dal momento che il peso vale molto poco, quindi quando il dollaro è aumentato tutti i costi si sono alzati velocemente e le persone che magari stavano comprando una casa a rate si sono trovati ad avere il prezzo aumentato di 1000 o più dollari.
Per cercare di frenare l'aumento repentino il Banco centrale della Nazione iniziò a vendere moneta straniera, ma non funzionò; Macri allora decise di aumentare, del 40%, la tassa che i compratori devono pagare per convertire i pesos in dollari, se pur poco, questa decisione ha dato i suoi risultati. Ma non bastava, il presidente decise quindi di chiedere un prestito al Fondo Monetario Internacional (FMI) con lo scopo di avere una linea di appoggio per il banco Argentino, evitando quindi di cadere in una grande crisi economica. FMI ha accettato dandogli 50 000 milioni di dollari, il prestito più grande nella storia del Fondo , ora il paese ha un debito di 30 000 milioni di dollari; secondo il presidente il prestito rafforzerà il paese, li aiuterà a crescere e ad adattarsi alla nuova situazione globale evitando di ricadere nello stato in cui si trovarono nel 2001.
Il 20 giugno il Fondo farà il primo deposito di 15 000 000 nel banco Argentino, i cittadini sono molto scettici, ma c'è speranza; la cosa che amo degli argentini è che non si abbattono davanti a nulla, riesco sempre a trovare il modo per uscire da una situazione difficile. Spero che con questi soldi riesca a risollevarsi, ho fiducia in questo paese, ho fiducia nella gente che lo compone.
Questo è tutto per oggi, spero l'abbiate trovato interessante,
al prossimo post,
un bacio,
Elena
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