Ciao a tutti, come vi avevo scritto nel post precedente, ho deciso di iniziare una serie di post riguardanti la mia carriera universitaria e sul mondo universitario in generale. Oggi vi voglio raccontare chi è l'Assistente Sanitario e la storia di come è nata la professione. Per questo post ho utilizzato le conoscenze apprese durante le lezioni e il sito "ASNAS (associazione nazionale assistenti sanitari)".
"Con il Decreto legge 17 gennaio 1997 n°69 "regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale dell'Assistente Sanitario" il Ministero della Sanità identificò nell'Assistente Sanitario il professionista della prevenzione, promozione ed educazione per la salute. l'attività dell'assistente sanitario è rivolta alla persona, alla famiglia e alla collettività; individua i bisogni di salute e le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero. Egli opera principalmente a livello territoriale nell'ambito della medicina sociale, della tutela dell'igiene e sanità pubblica e ambientale, della ricerca epidemiologica, dell'assistenza sanitaria, della prevenzione e della educazione alla salute. Interviene inoltre in tutte quelle situazioni che richiedono una vigilanza costante dello stato di salute e la definizione di programmi di prevenzione e di educazione alla salute mirati, capillari e continui. L'assistente sanitario può svolgere la sua attività in strutture pubbliche, private in regime di dipendenza o libero professionista" (fonte: https://www.asnas.it/index.php/professione/chi-e-l-assistente-sanitario)
La professione nacque dopo la prima guerra mondiale, l'anno ufficiale è il 1919 dalla collaborazione della Croce Rossa italiana (CRI) e quella americana, quando Miss Mary Gardner (infermiera americana) venne chiamata direttrice delle infermiere nella Commissione anti-tubercolare istituita dalla CRI. Miss Gardner promosse, grazie alla propria esperienza e preparazione, l'apertura delle "Scuole di medicina, pubblica igiene e assistenza sociale per assistenti sanitarie visitatrici". I primi corsi duravano 5 mesi, poi si passò alla durata di 1 anno scolastico; le scuole avevano la finalità di "costruire un corpo di assistenti sanitari aventi per compito di ricercare e curare, fin dai primi sintomi, fra il popolo, le malattie, e di prevenirne la diffusione per mezzo di insegnamenti pratici di profilassi e di igiene" . Le assistenti sanitarie visitatrici avevano diverse mansioni quella più importante fu la distribuzione del chinino a la popolazione per diminuire e curare i casi di malaria in Italia; fu la figura chiave per eradicare questa malattia dal nostro paese.
Nel 1974 venne emanato il mansionario dell'assistente sanitario, esso si trovava all'articolo 5 titolo IV all'interno del D.P.R. 14.03.1974 "Modifiche al regio decreto 2 maggio 1940, n.1310, sulle mansioni degli infermieri professionali e infermieri generici" all'interno venivano elencate tutte le mansioni e i servizi nei quali le assistenti sanitarie visitatrici potevano lavorare.
Per ora l'Assistente Sanitario non è una carriera universitaria, ma una scuola. Solo con la legge del 26 febbraio 1999 n°42 vennero introdotti grandi cambiamenti per tutte le professioni sanitarie non mediche. l'art.1, comma 1, sostituisce la denominazione "professioni sanitarie ausiliarie" con "professioni sanitarie"; al comma 2 abroga i mansionari relativi a varie professioni, compreso il mansionario dell'assistente sanitario, sancendo che: "il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie è determinato dai rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post-base nonchè degli specifici codici deontologici.
Infine col D.M. del 3 novembre 1999 viene pubblicato il "Regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei" dove viene definita la nuova architettura del sistema degli ordinamenti didattici universitari. Tra le numerose novità introdotte c'è quella della nascita del "3+2", ovvero un percorso composto da una Laurea triennale di primo livello e da una successiva Laurea Specialistica biennale. Una prima suddivisione delle lauree fu: 1) professioni sanitarie di assistenza diretta con il malato; 2) professioni sanitarie di riabilitazione; 3)professioni sanitarie tecniche diagnostiche e di monitoraggio e 4)professioni il cui itinerario formativo richieda l'impegno di Facoltà diverse da quelle di Medicina (classe delle professioni socio-sanitarie: assistente socio-sanitario, assistente di comunità, educatore professionale e tecnico della prevenzione).
Solo con la legge 251 del 2000 le professioni sanitarie vengono finalmente suddivise nelle 4 aree che abbiamo al giorno d'oggi, ovvero: 1) infermieri e ostetriche; 2) professioni tecnico sanitarie ( tecnico di laboratorio e tecnico di radiologia); 3) tecnici della riabilitazione (fisioterapisti e tecnici della riabilitazione psichiatrica) e 4) tecnici della prevenzione (assistenti sanitari, educatori professionali). Con questa legge si dichiara che non sono più professioni sanitarie ausiliare, ma vere e proprie professioni autonome. Con questa legge però gli Assistenti Sanitari si trovavano all'interno dell'albo infermieristico; nel 2018, dopo molto tempo, finalmente viene creato un albo diverso, concorde con le diverse competenze professionali. Ora gli infermieri e ostetriche hanno il loro albo, mentre le altre professioni sanitarie sono state raggruppate in un unico albo il "TSRM e PSTRP" (ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione) questa suddivisione rispecchia meglio le competenze specifiche di ogni professione.
Quest'anno per la prima volta si è ufficialmente celebrata la "giornata nazionale assistenti sanitari" il 21 novembre; un altro piccolo passo raggiunto dall'ASNAS.
Con questo cenno storico volevo farvi comprendere quanto recente sia questa professione, ma quanto sia importante. I campi di lavoro in cui potrete trovare un assistente sanitario sono davvero tantissimi: dal reparto vaccinazioni a quello di medicina del lavoro, ai consultori familiari, nelle aziende private, ma anche nel reparto di malattie infettive e medicina preventiva; per farvi un esempio la figura che si occupa di fare il "contact tracing" e una parte dei tamponi sono tutti assistenti sanitari; ovviamente collaborano con altri professionisti, ma questa figura è richiesta davvero tanto perché, non essendo molto conosciuta, ci sono sempre meno studenti che la fanno.
Per diventare assistenti sanitari dovrete iscrivervi al test di ingresso delle professioni sanitarie, una volta passato, il corso è di 3 anni; il programma generale è simile in tutte le regioni in cui questo corso è presente, ma gli insegnamenti specifici quelli "professionalizzanti" della professioni cambiano in base all'ateneo; nell'università di Brescia gli insegnamenti professionalizzanti sono intitolati "Metodologia della professione di Assistente Sanitario" sono insegnati solo da assistenti sanitari e ogni anno spiegano un diverso ambito specifico di lavoro, ad esempio quest'anno nel primo semestre sto facendo "Metodologia della professione di Assistente Sanitario nell'ambito della prevenzione ed educazione alla salute" dove ci viene spiegato come fare prevenzione. Sono materie molto interessanti che sono propedeutiche al tirocinio. Dopo la triennale puoi andare a lavorare, infatti le professioni sanitarie sono considerate lauree professionalizzanti perché facendo tante ore di tirocinio nei tre anni, tu ti laurei che hai provato un pò di tutto, ovviamente i primi mesi ti affiancano a qualcun altro, ma non devono insegnarti nulla perché tu dovresti già sapere come si somministra una vaccinazione (ad esempio). Se volete, aspirare a un grado più alto della professione c'è la possibilità di fare la laurea magistrale in "Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione" è sempre a numero chiuso; con la magistrale puoi accedere a più categorie di concorsi pubblici. Se non volete fare altri due anni dopo la triennale ci sono moltissimi master, che possono durare da 6 mesi a 1 anno, ce ne sono alcuni anche in inglese; sono sempre a numero chiuso e ogni ateneo ne ha diversi a disposizione.
Il post finisce qui, volevo solo farvi conoscere meglio la professione di cui mi sono innamorata, quando la misi come terza scelta al test di ingresso, mai avrei pensato che mi sarebbe piaciuta così tanto; tornassi indietro al metterei al primo posto. Credo molto nel destino e ritengo che non è stato un caso che io sia entrata proprio in questo corso, sento davvero di aver trovato la mia strada. Spero che anche voi troviate la vostra!
Un bacione,
al prossimo post,
Elena
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