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mercoledì 9 dicembre 2020

Il mio primo tirocinio da futura Assistente Sanitaria

 A settembre ho iniziato il secondo anno di università e come ogni anno ci sono un totale ore da fare di tirocinio (quest'anno 650 ore, suddivise in tre periodi); purtroppo, a causa della pandemia, nel primo anno ho potuto fare solo una settimana in presenza, il resto delle ore le abbiamo fatte online scrivendo una "mappatura territoriale" (una ricerca molto approfondita su un comune italiano a nostra scelta; magari ve ne parlerò in  un altro post). Quest'anno, invece, il rettore della mia università a deciso che indipendentemente dalla situazione i tirocini dell'area medica devono proseguire ed essere portati a termine.  Ecco perché considero questo il mio primo vero tirocinio.

Dal 26 ottobre al 27 novembre sono stata nel centro vaccinale di Brescia, insieme a me c'era Elena, l'amica e compagna di università con cui sono andata a Mantova; siamo state molto felici di lavorare assieme e condividere quest'esperienza.

La prima settimana ho solo osservato, mi hanno fatto vedere tutte le procedure principali su come gestire una seduta vaccinale, la recezione, come utilizzare i programmi del computer e come erano divisi i vaccini nei diversi frigoriferi. Dalla seconda settimana ho iniziato a mettere in pratica ciò che avevo visto nella prima, ovviamente controllata da un collega o dal mio tutor.  Ho iniziato andando a prendere i vaccini che sarebbero serviti per la seduta vaccinale del giorno, poi mi occupavo di controllare che l'ambulatorio fosse in ordine e che ci fossero tutti gli strumenti, in gergo si chiama "fare la check-list" sembra una cosa noiosa, ma è molto importante soprattutto il controllo degli strumenti da utilizzare in caso di emergenza. Prima di farmi vaccinare una persona, mi hanno fatto procedere per gradi, ho iniziato preparando le siringhe di adrenalina (che vanno preparate prima di ogni seduta, in totale sono 3 con diversa quantità; i ml sono in base al peso di una persona esempio su un neonato di 10 kg si usa  la siringa che contiene 0,01 mg/kg. L'adrenalina è diluita in una soluzione fisiologica. Viene utilizzata in caso di emergenza, come reazioni di shock anafilattico, che sono molto rare) e ho iniziato a preparare i vaccini: montare l'ago, imparando il calibro da utilizzare in base all'età del paziente e ha ricostituire un vaccino (i vaccini a virus vivo attenuato si devono ricostituire, c'è una boccetta che contiene una specie di polvere che poi si deve miscelare con il liquido all'interno della siringa).  Per allenarmi a casa i miei colleghi mi avevano dato delle siringhe e delle boccettine, da riempire d'acqua e poi aspirare con la siringa così da prendere manualità; oltre che molto utili sono anche uno splendido ricordo che mi terrò per sempre.

Questo è un esempio di vaccino da ricostituire, questo è quello del morbillo, parotite, rosolia e varicella che è a virus vivo attenuato (per vivo attenuato si intende che è il virus normale solo che non ha più la capacità di dare la malattia; riescono a dare una risposta anticorpale maggiore) da iniettare sottocute.

Questo è il vaccino antinfluenzale che si trova in una siringa pre-riempita e deve essere iniettato intramuscolo è quindi è virus ucciso.


Il 3 novembre è stato il mio GRANDE giorno, ho vaccinato le mie prime 5 persone, tutte donne in gravidanza che dovevano fare l'antinfluenzale. Ero molto emozionata e allo stesso tempo nervosa, ho fatto un respiro profondo, ho indossato i guanti e li ho disinfettati, ho disinfettato la pelle del paziente, ho tolto il tappo alla siringa e dopo aver tolto l'aria all'interno ho proceduto con l'iniezione; non pensavo che arrivare al muscolo fosse così semplice, la pelle è davvero morbidissima! Ho finito la procedura prendendo un batuffolo di cotone e l'ho fissato con lo scotch di carta. 

Dopo quel giorno è stata tutta una discesa, i programmi avevo imparato ad utilizzarli, sapevo registrare una vaccinazione, prendere appuntamenti, cambiare il lotto di un vaccino se era stato registrato quello sbagliato, ecc. Sempre sotto l'occhio attento di un'assistente sanitario riuscivo a fare tutto, se poi non me la sentivo oppure capitava un'utente ostico prendevano loro il controllo, perché io non avrei saputo gestirli.

Di bambini non ne ho vaccinati molti (saranno massimo 10), anche perché sono quelli più difficili, non stanno fermi da soli e quindi il mio tutor preferiva non farmeli vaccinare. Di adulti e adolescenti ne ho vaccinati tantissimi, soprattutto in campagna vaccinale per l'antiinfluenzale, che in Lombardia è iniziata il 16 dicembre, da quel giorno io e Elena siamo andate in giro per Brescia, in diverse sedi a vaccinare gli anziani e le persone a rischio che avevano prenotato la vaccinazione; sono stati giorni molto pesanti, facevamo 120/240 (in base a quanti ambulatori c'erano) persone alla mattina e altrettante il pomeriggio. Non sempre abbiamo avuto un'ora di pausa pranzo, un giorno abbiamo finito alle 12:40 e alle 13:00 iniziavamo di nuovo, ma stanchezza e perdita di voce a parte, è stata un'esperienza incredibile! Adoravo quando dopo aver finito l'iniezione l'utente mi diceva "non ho sentito nulla, sei bravissima, hai le mani di fata" mi sentivo il cuore riempirsi di gioia e mi ha fatto capire quanto questa professione sia importante e quanta gratificazione dà.  

Certo non tutti erano così gentili, ma in ogni ambito lavorativo (che ha relazione con il pubblico) ci sono delle persone che saranno scortesi, arrabbiate o che non vorranno ascoltare fa parte del lavoro; come dicevano le mie colleghe "ci si fa il callo, con l'esperienza impari a gestire anche queste persone".

Questi 25 giorni e un totale di 200 ore, mi hanno insegnato tanto, mi hanno fatto amare ancora di più questa professione, mi hanno permesso di conoscere persone stupende che avevano voglia di insegnarmi tutto quello che sapevano perché erano stati al mio posto anni prima. Ho visto moltissimi neonati/bambini che mi riempiono sempre di gioia, ho visto casi difficili essere risolti con scioltezza, ho preso nota di tutto perché so che mi serviranno in futuro, un futuro che è sempre più vicino; una triennale passa velocissima, basta pensare che sono già praticamente a fine del primo semestre del secondo anno. 

Passa anche troppo velocemente, quindi devo assimilare il più possibile e comunque quando inizierò a lavorare dovrò continuare ad imparare per un pò, solo con l'esperienza si riesce a migliorare (come in tutto d'altro canto).

Avrei voluto che il tirocinio durasse molto di più, più che altro perché preferivo lavorare piuttosto che fare gli esami, ma sarebbe troppo facile così. Il prossimo tirocinio sarà verso il mese di marzo/aprile, chissà in che servizio andrò spero in uno diverso così da poter arricchire il mio bagaglio personale. 

Vi parlerò anche delle prossime esperienze, così che anche voi possiate conoscere cosa fa un' assistente sanitario, purtroppo non è una professione conosciuta (io per prima non la conoscevo, fino a quando  non ho iniziato ad interessarmi all'università in ambito di professioni sanitarie) eppure è importantissima; farò un post specifico sulla sua storia.

Il post si conclude qui so che è più breve del solito, ma ci tenevo a condividere questa mia esperienza per trasmettere anche a voi l'amore che provo per questa professione.

Un bacio,

al prossimo post,

Elena






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