Lettori

martedì 31 dicembre 2019

Buon anno!



Da qualche anno ho preso l’abitudine, di fare un bilancio di tutti i mesi passati così da rendermi conto di tutti i bei e brutti momenti. Da quando ho iniziato a farlo mi sono accorta che, anche se nella mia testa non avevo combinato nulla o quell’anno era stato sfortunato, non era vero.
Anche quest’anno l’ho fatto e come ogni anno, mi sento sempre più fortunata, ho una famiglia stupenda che mi ha sempre supportato e che mi incoraggia a seguire i miei sogni. In quest’anno ho viaggiato in posti che fino a qualche anno fa non avrei mai pensato, ogni volta che visito una città, ella mi regala sempre emozioni forti che mi fanno apprezzare la bellezza di questo mondo e  mi fanno realizzare quanta bellezza c’è al di fuori delle quattro mura di casa e ai confini del proprio paese.
Quest’anno ho trovato un lavoro, col quale ho potuto permettermi delle cose senza dover chiedere sempre ai miei genitori; grazie al lavoro ho conosciuto delle persone stupende, con le quali ho creato un rapporto incredibile; spero proprio di non perderle.
Quest’anno sono riuscita a completare tutti i miei obiettivi: sono diventata una donatrice di sangue, sono riuscita a prendere il B2 di inglese, mi sono diplomata con il voto che speravo, sono entrata all’università che volevo e ho preso anche la patente. Sono davvero orgogliosa di me stessa, ma non ce l’avrei mai fatta senza il supporto dei miei amici e familiari, che non hanno mai smesso di credere in me.
Ho fatto nuove amicizie, mi sono trasferita in una città dove non conoscevo nessuno, lontana da casa dove devo imparare ad essere al 100% indipendente; ovviamente ci sono stati anche momenti difficili, di stress, sono tornata single, ho provato la paura dei primi esami universitari, però queste sono cose che accadono ogni anno, è impossibile volere un anno senza momenti di tristezza. La tristezza, la stanchezza, la rabbia e la paura sono emozioni fondamentali quanto la felicità, sono quelle che ci mettono in discussione, ci permettono di crescere e ci preparano ad affrontare momenti difficili; sono emozioni che si deve imparare a conoscere, capire ed apprezzare.
Arrivata a fine anno del 2019, posso dire che è stato un altro anno fantastico, sono davvero felice in questo periodo, sono piena di energia positiva, e spero proprio di iniziare il 2020 al meglio.
Auguro a tutti voi un 2020 pieno di felicità, nuove avventure, nuove sfide e nuove conoscenze. E ricordate che se volete che l’anno sia “il vostro anno” dovete impegnarvi e metterci tutti voi stessi, altrimenti le opportunità non cadranno dal cielo.
Con questo augurio di un buon anno io vi saluto,
al prossimo post, il primo del 2020,
un grosso abbraccio,
Elena
Un abbraccio e un buon anno 



domenica 1 dicembre 2019

Rispondo alle vostre domande pt.3

Ciao a tutti, spero stiate passando una buona giornata, eccomi con un altro post dove rispondo ad alcune domande che ho ricevuto tramite i miei social.
Iniziamo  subito con le domande:

1. Come è stata la quinta superiore, non avendo fatto la quarta in Italia?
All'inizio ho fatto fatica a ripredere a studiare la quantità di materiale che la scuola italiana richiede; ma pian piano ho iniziato a ingranare e devo dire che sono riuscita a portare a casa ottimi risultati.
Non sarà facile ritornare a scuola, ma se vi impegnerete fin da subito,studiando man mano vedrete che i professori saranno i primi a venirvi in contro.
Quindi se è questo il motivo che vi frena dal paritire,state tranquilli la maturità non è così spaventosa come sembra.

2.Che università fai?
Frequento l'Università di Brescia e studio per diventare Assistente Sanitario, non era la mia prima scelta; quando mi sono iscritta per fare il test d'Ingresso per le Professioni Sanitarie, al primo posto avevo messo "Tecnico di Laboratorio Biomedico", ma devo dire che quando ho iniziato le lezioni, mi sono subito appassionata; le materie sono tante (12 primo semestre, 14 il secondo) ma sono tutte davvero molto interessanti.
Quello che mi ha fatto scegliere l'Università di Brescia è che ogni anno, già dal primo, si fanno i tirocinei. La ritengo una cosa molto positiva perché così  quando mi laurerò e dovrò cercare lavoro avrò già esperienza nel settore.

3.  Come è fare la volontaria di AFS Intercultura?
Appena tornata ho deciso che avrei fatto la volontaria perchè credo molto nell'associazione e nel progetto che promuove. Fare la volontaria è bellissimo: preparare i ragazzi che vogliono partire, accogliere i ragazzi stranieri che vengono a trascorrere la loro esperienza a Belluno (l'anno scorso ho anche fatto da assistente ad una ragazza turca che è stata qui per 6 mesi) e organizzare eventi di promozione mi rende davvero molto felice e mi fa sentire parte integrante del progetto. E' un impegno che non va preso alla leggera, bisogna andare alle riunioni del centro locale, cercare nuove idee, andare ai seminari per aggiornarsi e cercare di far crescere il centro sempre di più; diventa un vero e proprio lavoro.
Se credete nel messaggio che AFS vuole diffondere e avete voglia di impegnarvi vi consiglio assolutamente di diventare un volontario, si creano dei rapporti stupendi anche con gli altri centri locali e sono persone sulle quali potrete sempre contare.
il mio badge da volontaria Afs e la mia agenda di Afs



4. Ti manca l'Argentina? Se si, che cosa è che ti manca di più?

Mi manca da quando sono tornata, ci sono giorni in cui la sento di più, visto che non posso tornarci a mio piacimento; quando mi manca allora decido di cucinare qualche piatto tipico, bevo un pò di Mate,ascolto canzoni o chiamo i miei amici e parenti, così è come se per un pò tornassi lì.
Ci sono tante cose che mi mancano oltre ai miei amici e parenti, ma nell'ultimo periodo ciò di cui ho veramente sentito un grande vuoto sono due cose principalmente: la prima potrà farvi ridere,ma è il cibo; è vero che sò cucinare tanti piatti e devo dire che mi vengono anche bene, ma non saranno mai come il cibo che mangiavo nei ristoranti o che cucinava la mia famiglia; è come la pizza, la puoi saper fare e anche bene,ma non sarà mai come quella che mangi in pizzeria. Quindi a volte penso alle cene con la mia famiglia, agli "Asado" e inizio subito a sentire la mancanza di quel paese che mi ha generosamente ospitato; la carne che hanno lì non c'è da nessuna parte e il modo in cui la cucinano è indescrivibile.
Ci sono però due cibi in particolare che mi mancano più di tutti: 1) il sandwitch di lomito del ristorante che si trovava nel blocco davanti a casa mia, il quale era composto da pane arabo, il lomo (carne della spalla della mucca), prosciutto cotto,formaggio,pomodoro, insalata e contorno di patatine fritte. E' il mio panino preferito,adoravo quando lo ordinavamo per cena; e poi il 2) la chocotorta, ne ho parlato in uno dei miei post sui piatti tipici, se non l'avete mai provata non posso descrivere il gusto super dolce di quella incredibile torta, sappiate che già con pezzettino sarete sazi.
La seconda cosa che mi manca dell'Argentina è lo stile di vita, quando vivevo lì ero sempre molto rilassata e non mi preoccupavo mai di quello che dovevo fare domani o nelle settimane a venire; ora che sono ritornata in Italia da un anno e un pò di mesi, non sono super stressata, ma non sono più super rilassata come ero laggiù, so anche che sono agitata in questo periodo perchè è stata un estate piena di attività tra esami,lavoro ecc. Ho appena iniziato l'università quindi è tutto nuovo, ma sono sicura che qui in Italia non potrò mai essere completamente in relax senza avere preoccupazioni almeno su qualcosa.
Spero di riuscire a tornare lì molto presto!





Questo è tutto per oggi,

spero che vi sia piaciuto, se avete altre domande scrivetemi pure tramite i miei social,
al prossimo post,

Elena








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sabato 26 ottobre 2019

Bratislava e Cracovia pt.2

Ciao a tutti! Ecco la seconda parte del viaggio alla scoperta di Bratislava e Cracovia, in questo post vi racconterò cosa ho visitato e mangiato in questa bellissima città polacca.
Appena arrivati abbiamo fatto un giro verso il centro, la prima cosa che abbiamo visto è stata la torre di vedetta delle vecchie mura, da lì siamo riusciti a vedere tutto il giardino che la circonda; dopo siamo entrati dentro le mura e sono rimasta incantata perchè hanno mantenuto la vecchia struttura,ma ora ci sono i negozi "moderni",cosa che  mi affascina sempre tantissimo.
Nella piazza centrale abbiamo visto la cattedrale, che purtroppo era in ristrutturazione quindi non siamo riusciti a vedere bene all'interno;di  fronte poi c'è il vecchio mercato di tessuti, ancora oggi all'interno ci sono commercianti che vendono oggetti fatti a mano e se volete c'è anche un museo che racconta la storia dei tessuti che venivano venduti una volta.
Visto che eravamo arrivati a Cracovia nel tardo pomeriggio, il primo giorno non abbiamo visto altro e siamo andati a cenare in un tipico ristorante polacco dove abbiamo provato dei piatti deliziosi. 
La via che porta alla torre di
vedetta

pancake polacchi fatti con patate e erba cipollina

Involtini di verza ripieni di carne e ricoperti di salsa di pomodoro
e contorno di purè

Jagodzianki: panino dolce con le ciliegie
e ricoperto con una specie di crumble. Buonissimo!


Piatto per due persone  che contiene tutti i piatti più caratteristici:pollo,salsiccia,diverse insalate
gli involtini di verza e i ravioli che avete visto nelle foto di sopra





























































Il secondo giorno siamo andati al castello e abbiamo visitato le stanze del tesoro e la grotta del drago (al castello ogni sala ha un prezzo distinto e si può visitare in orari che diversi, alcune hanno l'obbligo della guida, noi abbiamo deciso di vedere solo queste due sale perchè gli orari con le guide per vedere le altre sale erano troppo tardi) il castello era davvero bellissimo e anche passeggiare lì attorno senza visitare nessuna sala ne vale la pena. Il drago al di fuori della grotta ogni tanto sputa anche fuoco.
Scendendo dal castello abbiamo fermato uno dei taxi turistici e abbiamo fatto il giro del quartiere ebraico, è stato molto interessante visitarlo in taxi perchè mentre viaggiavamo l'autista metteva degli audio, in italiano, che spiegavano tutta la storia di quello che stavamo vedendo e potevamo fermarci a vedere meglio quello che preferivamo.
Siamo scesci davanti all'entrata della fabbrica di Schindler.
Poi siamo andati in cima alla torre del municipio e mentre salivamo c'erano diversi pannelli che raccontavano un pò della storia polacca, si soffermavano maggiormente sull'alimentazione, una volta finite le scale siamo riusciti ad avere una vista a 360° della città, era quasi il tramonto quindi la vista era ancora più magica.
Per cena siamo andati in un ristorante messicano vicino al B&B perchè aveva iniziato a  piovere ed eravamo senza l'ombrello.
La mattina dopo siamo partiti verso le 8 e ci siamo diretti verso casa, abbiamo fatto delle pause ogni 3 ore e a mezzanotte e mezza siamo arrivati a casa, è stato un viaggio molto lungo, ma ne siamo rimasti tutti molto contenti.
la cattedrale di Cracovia

La piazza del mercato di tessuti

torre del municipio

Una delle tante bancarelle per la città dove
vendono tipici panini rotondi salati (assomigliano molto
ai brtezel)

Parte del castello di Cracovia

Un'altra veduta del castello, dal quale si vede
la torre dell'orologio

Jagodzianki: questo invece è coi mirtilli. Questo era molto
più buono dell'altro




Questo è tutto,spero che i miei post vi abbiamo convinto a visitare queste città,
al prossimo post,
Elena

venerdì 11 ottobre 2019

Bratislava e Cracovia pt.1

Mi piace molto viaggiare e mi sono posta l'obiettivo di visitare tutte le principali città europee, non penso sia impossibile, d'altronde sono ancora molto giovane. Ho la fortuna di avere dei genitori che amano viaggiare e mi hanno contaggiato.
L'anno scorso con la mia famiglia siamo andati a vedere Salisburgo e Vienna viaggiando in macchina; quest'anno le opzioni erano Belgrado oppure Bratislava e Cracovia, abbiamo optato per la seconda; siamo andati in macchina, ci sono volute circa 5 ore fino a Bratislava e poi circa 7 fino a Cracovia, in ogni città ci siamo fermati 2 giorni e sono bastati, sono città piccole e si girano velocemente.
Ora vi racconterò più nel dettaglio ciò che ho visto, e mangiato a Bratislava:

Il centro storico è piccolo e tutto attorno è stata costruita la parte moderna della città, anche se gli edifici sono rimasti con archittettura antica.
Il primo giorno eravamo abbastanza stanchi dalle 5 ore di viaggio, quindi abbiamo visitato il castello in due turni ( il cane non poteva entrare neanche nelle mura, quindi ci siamo dati il cambio) sinceramente è più bello da fuori che dall'interno, dentro è spoglio e tutto completamente bianco, l'unica parte carina è il corridoio degli specchi. Dopo siamo ridiscesi e abbiamo passeggiato per il centro visitando diverse torrette dalle quali abbiamo potuto vedere la città dall'alto. Siamo passati per la casa del governo e ho assistito al cambio delle guardie, molto simile hai video che avevo visto sul cambio delle guardie in Inghilterra. Abbiamo comprato qualche souvenir e poi siamo tornati nell'ostello nel quale alloggiavamo e poi siamo usciti a cena dove abbiamo mangiato cucina tipica slovacca( di seguito vi metterò le foto). Il secondo giorno abbiamo passeggiato di nuovo per il centro in direzione dell' Ufo center, una grande struttura posta al di sopra del ponte che collega la città vecchia da quella nuova, è alto 95 metri e da lì si ha una visione a 360° della città, quando si scende c'è anche un bar che oltre ad avere le solite bevande e alcuni stuzzichini fa anche dei cocktail analcolici molto particolari, io ne ho bevuto uno con la lavanda e mirtilli che era incredibile, si sentiva proprio il sapore della lavanda. Poi siamo andati a vedere la famosa chiesa Blu, che purtroppo era chiusa, ma già l'esterno ci ha lasciato senza parole.
Non c'era molto altro da vedere quindi abbiamo di nuovo passeggiato per la città guardando i diversi negozi e fermandoci nelle panchine poste in tutto il centro per rilassarci nella tranquillità di Bratislava.  Per cena siamo andati a mangiare qualcosa di veloce in un ristorante che faceva pietanze nepalesi, ma ho dimenticato di fare foto. Sono stati due giorni molto tranquilli, abbiamo camminato molto,ma il centro è piccolo e le cose da vedere sono tutte li intorno, ue giorni sono più che sufficienti.
Costolette di maiale con peperoncino e come
 accompagnamento cetriolini sott'aceto e peperoncini

un vecchio monastero dove ora è esposta un museo, con una stanza delle torture
nel sotterraneo. Si può salire sul campanile per vedere la città

Campanile della chiesa blu

La facciata del castello di Bratislava

Porta di San Michele,altro posto molto famoso. Purtroppo non siamo riusciti a
capire dove fosse l'entrata per salire in cima

La kofola è la versione Slovacca della coca cola, si trova anche in Repubblica Ceca, ha un sapore
piuttosto amaro ed è meno frizzante, a me è piaciuta, vi consiglio di provarla

Zuppa di formaggi e aglio all'interno di una pagnotta. Il sapore di aglio era molto forte,
ho adorato il fatto che dopo aver finito la zuppa avevo il pane da mangiare.

tutti 3 tre i tipi di diversi gnocchi Slovacchi, questo piatto è da due persone. Partendo da sx: 1) gnocchi con bacon e crauti 2) una spechie di ravioli fatti con patate e ripieni di formaggio 3) gnocchi con formaggio di capra e bacon


straccietti di maiale in salsa piccante e peperoncini

























Ecco il cocktail alla lavanda con la vista sul Danubio


















Nel prossimo post vi racconterò ciò che ho visto a Cracovia, spero che vi sia piaciuto,
la seconda parte arriverà presto.

Elena



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martedì 24 settembre 2019

Una cena argentina

Prima  che partissi   per  l' Argentina il  massimo che sapevo cucinare era la pasta e la pizza; ma durante gli 11 mesi ho scoperto una passione per la cucina che non pensavo di avere. Ho imparato a cucinare diversi piatti tipici della cucina argentina (di alcuni ho già postato le ricette nel blog). L'anno scorso,appena tornata, avevo preparato una cena per la mia famiglia, ma quest'anno volevo prepararne un'altra solo per gli amici; quindi il 5 settembre ho invitato 11 amici e ho preparato diversi piatti.

Chipà:
Le Chipà sono dei panini al formaggio, molto comuni in America latina, soprattutto in Paraguay e in Argentina.
Sono a base di farina Manitoba e formaggi uno duro e uno semiduro, potete farli con i vostri formaggi preferiti; una volta li ho fatti con scamorza e grana e l'altra con mozzarella,asiago e grana.
Ingredienti per circa 20 panini da 6 cm di diametro:
500g di farina Manitoba,3 uova, 100 ml di latte,120 g di burro,250 g di formaggio morbido,120 g di formaggio duro,1/2 bustina di lievito.
Se volete leggere la ricetta completa, è stata pubblicata su "Quic" una rivista di Intercultura.
Ecco il link: https://bit.ly/quic-369
P.s. si possono mangiare anche freddi, ma caldi sono meglio




Empanadas:

Non potevano mancare le empanadas, inutile dire che era il cibo che i miei amici volevano provare di più.
Quella in alto,nella foto, è ripiena di carne (la ricetta del ripieno è uguale a quella per il ripieno del "Pastel de papa" ) quella in basso è ripiena con spinaci,mais e philadelphia.
Ingredienti per 34 Empanadas:
1 kg di farina, 250 g di strutto sciolto,300 ml di acqua tiepida e un cucchiaio di sale. Prima di iniziare ad utilizzare l'impasto va riposato mezz'ora in frigo.
Poi prendete un pò di impasto fate una pallina,schiacciatela e formate un cerchio piatto, ponete il ripieno al centro, bagnate con acqua fredda i bordi del cerchio e chiudete a modi "panzerotto" e poi potete fare un decoro per sigillare meglio l'empanada. Vanno poi messe in forno per 30 minuti a 200°C
 Arroz con Leche:
Uno dei miei dolci preferite in assoluto: l'Arroz con leche letteralmente riso con latte.
Non avevo mai provato a farlo, in Argentina lo compravo al supermercato  (era più semplice).
Ingredienti per una teglia da 40 cm circa:
500 g di riso, 1 L di latte, 150 g di zucchero, 2 cucchiai di cannella e 1 scorza di limone.
E' come fare un risotto solo che dolce, quando si è cremoso versatelo nella teglia, potete mangiarlo caldo oppure potete metterlo in frigo e mangiarlo freddo.
Dovete mangiarlo in massimo due giorni perchè poi il riso diventa duro e non è più buono.
P.S. se non vi piace la cannella potete metterci del cioccolato



Mancano le foto della due insalatone che avevo fatto, perchè sono finite subito! Una era con avocado e pomodoro condita solo con succo di limone e sale; l'altra era con rucola,gorgondola tagliato a cubetti e pera, sempre condita solo con sale e succo di limone, ma potete sempre metterci l'aceto se preferite.

Organizzare una cena per 11 persone non è stato semplice, ci ho messo due giorni a cucinare tutto, ma ne è valsa la pena è stata una serata meravigliosa e tutti hanno apprezzato il cibo che avevo cucinato. Mi piace cucinare piatti argentini alle persone perchè voglio che provino i piatti del paese che ha un posto speciale nel mio cuore.
Spero che riproviate a fare alcuni dei piatti presenti in questo blog, se lo farete fatemi sapere se vi sono piaciuti.

Spero che questo post vi sia piaciuto,
al prossimo post,

Elena.

















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mercoledì 21 agosto 2019

Alla scoperta dell'Islanda e il rincontro con mia "sorella"

Come viaggio di maturità, invece di andare al mare con le mie migliori amiche, ho deciso di andare insieme a mia mamma e mia sorella in Islanda precisamente ad Akureyri dove vive "Soley" chiamata da tutti "Sole" mia "sorella", lei nel lontano 2016/2017 è stata ospitata dalla mia famiglia per 10 mesi; sono stati dei mesi bellissimi ed è proprio averla ospitata che mi confinsi al 100% ad iscrivermi per fare l'anno all'estero.
Dopo due anni dalla sua partenza e tre anni dal suo arrivo ci siamo finalmente rincontrate, sono stati dei giorni bellissimi ( siamo andati dal 28 luglio al 5 agosto) ed in questo post voglio raccontarvi la mia avventura nella piccola isola islandese.

Prima di tutto devo raccontarvi l viaggio di andata perchè è proprio da film: dovevamo arrivare all'aeroporto per le 18:45/19 e il gate avrebbe aperto alle 20:10, avevamo pianificato tutto, ma... mentre eravamo fermi sul treno diretto a Milano centrale, il capo treno annuncia che non ci muoveremo fino a nuovo ordine perchè ci sono persone non autorizzate su binari; peccato che non fossero delle persone,ma una persona che si era buttata sotto il treno precedente. Erano già le 18 e non eravamo ancora a Milano, finalmente iniziamo a muoverci e in via eccezionale il treno ad alta velocità si ferma alla stazione precedente di Treviglio; mia mamma nel frattempo aveva già chiamato un taxi, le nostre speranze di prendere l'aereo erano sempre meno,ma volevamo tentare almeno di arrivare all'aeroporto; non so se qualcuno ci stava guardando dall'alto,ma siamo riusciti ad arrivare alle 19:50, siamo subito corse ai controlli e grazie a tutte le persone che ci hanno fatto passare avanti siamo arrivate al gate alle 20:09. La cosa buffa però è che dopo l'aereo è pure partito con mezz'ora di ritardo, ma almeno avevamo ripreso fiato, non mangiavamo da pranzo,ma nessuna di noi 3 aveva fame e quindi quando siamo atterrate siamo andate direttamente al B&B a riposare.
La mattina dopo ci siamo svegliate e dopo aver fatto colazione siamo andate a fare una passeggiata per vedere il centro di Reykjavik e abbiamo aspettato Sole e sua mamma.

Il viaggio fino ad Akureyri è di 5 ore, mentre viaggiavamo ci siamo fermati a vedere diverse cascate e vecchi vulcani spenti. Siamo arrivate giuste per cena e abbiamo mangiato un buonissimo filetto di merluzzo appena pescato con diverse verdure e ho mangiato il "rugbread" un pane nero dolce che sa leggermente di uvetta.
30 luglio:
 siamo andate in giro per la cittadina abbiamo visitato il giardino botanico, che consiglio assolutamente (se la visitate in primavera-estate) ha davvero tantissime specie di fiori e alberi, la maggior parte tipiche dell'Islanda ed Europa del nord, all'iterno c'è anche un bar e diversi spazi dove poter fare un bellissimo pic-nic. Poi abbiamo proseguito verso il centro e abbiamo visitato il duomo della città, la loro religione è il cristianesimo luterano, la chiesa non era molto decorata come le nostre, ma era molto minimalista e faceva davvero una bellissima figura, anche il centro è molto carino, i loro edifici sembrano usciti da un libro delle favole. Nel pomeriggio siamo andati a fare merenda dai nonni paterni di Sole che ci avevano preparato un buffet di waffles con tantissimi toppings; anche se non parlavano inglese siamo riusciti a comunicare comunque e si vedeva che erano felici di conoscerci.
La sera abbiamo cucinato la pizza per tutti loro e anche il tiramisù con l'aiuto della sorellina di Sole (avevamo spedito in precedenza un pacco con gli ingredienti secchi per cucinare le ricette che volevamo)
31 luglio:
iniziamo con le escursioni siamo andati al lago Myvatn, assolutamente incredibile è il risultato di un vecchio vulcano, il colore dell'acqua è così azzuro da sembrare finto. Abbiamo visto la cascata Godafoss e Dittifoss ( la più potente di Europa), poi abbiamo visto i geyser, l'odore non era poi così male, ma dopo un pò che ci cammini intorno inizia ad essere un pò nauseante. Abbiamo visitato anche "Dimmu Borgir" il luogo dove vivono i 13 babbi natale della tradizione islandese, durante il periodo di Natale si può anche andare ad incontrarli, ma in estate non si vedono perchè si nascondono.
Per finire la giornata siamo andate alle terme del lago Myvatn chiamate "Myvatn Nature Bath" l'aqua era caldissima, si stava davvero bene visto il freddo che faceva fuori, l'acqua era proprio piena di zolfo, davvero rilassante.
Abbiamo poi cenato lì con una buonissima zuppa a base di carne e salsa di pomodoro piccante, arrivati a casa abbiamo poi mangiato il tiramisù preparato la sera prima.
Giornata stancante, ma meravigliosa, l'islanda ha davvero tantissimi paesaggi e molto diversificati, ci sono parti verdi rigogliose e altre praticamente desertiche piene di rocce vulcaniche.
1 agosto:
Giornata tranquilla siamo stati in città la mattina poi dopo pranzo siamo andati a vedere la "casa di Natale" una casa che vende decorazioni e dolci di Natale tutto l'anno e che ha il calendario dell'avvento più grande del mondo. Abbiamo comprato un sacchetto di caramelle toffee assortite fatte da loro, una più buona dell'altra.
Verso le 17 invece siamo andati a Hauganes per fare il giro in barca di Whale Watching,  abbiamo visto le balene, nessuno tranne me le aveva mai viste e anche a me rivederle ha davvero emozionato moltissimo, sono animali stupendi; la visita non finiva lì poi siamo andati in un altra parte e ci hanno insegnato a pescare, in quella zonna ci sono molti baccalà. Una volta pescati potevi decidere se tenerlo o ributtarlo in mare, io e Sole ci abbiamo provato,ma con scarsi risultati, il fratello invece ci è riuscito e ha deciso di ributtarlo in mare.
La sera abbiamo ordinato delle pizze e devo dire che l'impasto era davvero ottimo e anche i gusti che hanno scelto erano davvero ottimi alcuni da noi non ci sono come: aragosta e aglio e patatine fritte,manzo e salsa bernese; entrambe erano ottime, ma già dopo 3 fette ero piena, mi sono lasciata un posto per la torta che aveva preparato la mamma di Sole: "coco cake" una torta a base di albume,cocco e cioccolato, era leggerissima,si scioglieva in bocca.
2 agosto:
Oggi siamo andati a Asbyrgi dove si trova un Canyon che secondo una leggenda sarebbe stato creato da un cavallo gigante ad otto zampe, la forma creata è quindi quella del suo zoccolo, la valle ora si è riempita d'acqua creando un lago che fa da casa a diverse specie di uccelli; tutt'intorno la vegetazione è molto rigogliosa e diversificata c'è anche un percorso "botanico" dove ci sono diversi cartelli che illustrano il nome della pianta e le sue prncipali caratteristiche. C'è anche una bellissima postazione per pic-nic dove abbiamo pranzato e giocato tutti insieme; dopo esserci riposati siamo andati a vedere Hljóðaklettar un parco naturale roccioso, ci sono diversi percorsi in base alla difficoltà noi abbiamo scelto quello intermedio, tutti i percorsi sono rocciosi, il parco è noto perchè tutte le torri di roccia che ci sono si dice siano troll e che quindi di giorno siano pietra, ma che di notte si sveglino e si muovano; alla sorellina di Sole è piaciuto moltissimo ed era sempre davanti a tutti perchè voleva andare alla ricerca dei troll. Leggenda a parte il parco lascia senza parole, le rocce sembrano scolpite, sembra impossibile che siano reali.
Tornando indietro siamo passati per Hùsavìk dove si trova il museo delle balene contiene gli scheletri di diverse specie di balene, ha la possibilità di avere le guide catacee i diverse lingue tra cui l'italiano. In Islanda ci sono molte balene e loro le hanno sempre cacciate fin dall'antichità, ma ora le magiano molto di rado e hanno il permesso di cacciare solo quelle piccole; mangiano di più lo squalo (che ho provato il giorno dopo e devo dire che è davvero buono, non si differenzia molto dagli altri pesci).
E di nuovo per concludere la giornata siamo andati ad altre terme, "Geosea", che hanno la vista proprio sull'oceano, peccato che quando ci siamo andati noi ci fosse nebbia, ma è stato davvero bellissimo e rilassante. Se venite in Islanda vi consiglio di andare almeno un giorno in na di queste piscine, non sono economiche,ma ne varrà la pena ( i bambini sotto i 12 anni non pagano e c'è lo sconto per gli studenti).
3 agosto:
Abbiamo fatto una passeggiata nella parte vecchia della città di Akureyri che ha delle case  bellissime che sembrano uscite da un libro, nel pomeriggio abbiamo visitato una vecchia fattoria costruita sotto terra, in superficie si vede solo l'entrata. Ce ne sono diverse sparse per l'isola ormai non sono più usate, sono state tutte trasformate in musei; accanto alla fattoria c'è anche la chiesa,la quale è ancora utilizzata dagli abitanti delle nuove fattorie nei dintorni.
Prima di tornare a casa siamo andati al "Petting zoo" una fattoria dove puoi vedere gli animali più utilizzati nelle fattorie islandesi (cavalli,maiali,capre,pecore,conigli ecc.), ma anche le volpi artiche e galli australiani e accarezzare uno o più dei 20 cuccioli di gatto. Inutile dirvi che sia mia sorella sia quella di Sole non volevano più tornare a casa, ma alla fine a forza hanno ceduto; tornati a casa ci hanno cucinato l'agnello con contorno di patate sia normali sia dolci, verdure varie e due salse di accompagnamento: una col formaggio,pepe e funghi e l'altra era bernese, come sempre cibo delizioso. Per dolce siamo andati a prendere il gelato e poi siamo andate in centro perchè c'era un concerto gratuito perchè il primo lunedì del mese di agosto (quest'anno il 5 ) è festa nazionale. Mi sono divertita moltissimo, peccato che era l'ultima sera che avrei passato lì.
4-5 agosto:
due giorni di viaggio, il 4 con calma siamo tornati a Reikiavik e abiamo dormito a casa della zia di Sole che al momento non c'era e la mattina dopo siamo andate all'aeroporto per tornare in Italia.

Al di là di quello che ho visto, assaggiato e ascoltato il motivo principale della visita era proprio rivedere Sole e conoscere la sua famiglia; sono quasi passati 3 anni da quando l'ha abbiamo ospitata, da quando è entrata nella mia vita lasciando un segno indelebile; è difficile spiegare il legame che si è creato tra lei e la mia famiglia, io la considero davvero una sorella con lei condivido moltissimi interessi e potremmo parlare per ore senza annoiarci.
Se avete la possibilità di ospitare un ragazzo dall'estero, fatelo non ve ne pentirete, sarà un'esperienza bellissima imparerete cose su un'altra cultura e creerete un legame indissolubile nel tempo. Può anche essere che la prima volta non andrà bene,ma non scoraggiatevi se con un ragazzo/a non è andata come speravate questo non significa che sarà di nuovo così.
La decisione di ospitare Sole è stata una delle migliori che la mia famiglia abbia mai preso, lo rifarei mille volte.

Detto questo vi lascio come sempre dei video con le foto fatte in questa settimana:











Spero che i video vi siano piaciuti,
vi mando un grosso bacio e al prossimo post!

-Elena

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lunedì 22 luglio 2019

Cuciniamo insieme: Alfajor de Maizena

Ciao a tutti! Eccomi qui con un'altra ricetta tipica Argentina; gli alfajor de maizena un tipico dolcetto a base di farina di mais e dulce de leche. Si fanno normalmente  il giorno dell'indipendenza ( il 9 luglio), ma li potrete trovare in qualunque panificio o bar di tutto il paese, quelli di maizena sono tipici del centro e del nord, al sud sono più comuni i cosi detti Alfajor marplatenses che sono sempre molto simili,ma sono al cioccolato, dulce de leche e sono ricoperti di cioccolato ( sono anche i miei preferiti, quando proverò a farli vi metterò la ricetta)
Veniamo subito alla ricetta:

Ingredienti per circa 22 alfajores:

  • 150 g di Maizena (farina di mais)
  • 150 g di farina 00
  • 75 g di zucchero bianco
  • 125 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 scorza di limone
  • 1 uovo
  • 1 tuorlo
  • essenza di vaniglia
Per il ripieno:

  • dulce de leche o in alternativa marmellata 
  •  farina di cocco
Procedimento:
In una ciotola mettete lo zucchero ed il burro ammorbidito e sbattete con le fruste e aggiungete l'uovo ed il tuorlo e mescolate; quando sarà tutto amalgamato aggiungete la farina, la maizena,il bicarbonato, la scorza di limone e qualche goccia di essenza di vaniglia e continuate a mescolare fino a che non otterrete un impasto omogeneo, formate  una pallina e lasciatela riposare in frigo per circa mezz'ora.

Passato il tempo prendete un mattarello ed iniziate a stendere l'impasto fino a circa 0.5 cm di spessore, prendete una formina per biscotti circolare (io ne ho usato uno da  4 cm di diametro) e iniziate a tagliare i piccoli biscotti e a posizionarli su una teglia rivestita di carta da forno. Metteteli in forno a 180°C per circa 10 minuti ( 160°C per 5 minuti a forno ventilato).

Sfornateli e fateli raffreddare, prendete due biscotti ed il dulce de leche o la marmellata, spalmatelo su un biscotto e posizionatene l' altro sopra poi prendete la farina di cocco e spargetela lungo il lato dell'alfajor, si appiccicherà all'istante.
Continuate così con tutti i biscotti, se volete potete anche preparare una ganache di cioccolato e ricoprirli.

Vedete? semplici, veloci, un dolcetto perfetto per una festa o un pomeriggio con amici; sono perfetti da accompagnare con il the,  il latte o il mate.

Ecco alcuni degli alfajores che ho fatto a casa

Nel mio secondo account Instagram (trovate il nome alla fine del post) potrete vedere anche dei video e altre foto mentre cucino.


Volete preparare il dulce de leche a casa? Ecco qui la ricetta:

Ingredienti per circa 500 g di prodotto:
1 litro di latte
300 g di zucchero bianco
1/2 bacca di vaniglia o 4 gocce di essenza di vaniglia
1/2 cucchiaio di bicarbonato

Procedimento:
incidete nel senso della lunghezza la bacca di vaniglia per estrarre i semi. Versate il latte in una pentola alta e anti-aderente o con un fondo molto spesso, unite lo zucchero, scaldate a fuoco debole mescolando con un cucchiaio di legno ogni circa tre minuti (se il latte dovesse andare in ebollizione alzate la pentola dal fuoco e aspettate finché non si sia nuovamente riabbassato) unite i semi della bacca di vaniglia o l'essenza di vaniglia ed il bicarbonato, continuate a cuocere a fuoco debole e a mescolare ogni tanto, piano a piano inizierà a scurirsi quando arriverà ad avere un colore marrone tendente al caramello allora è pronto, versatelo in una ciotola e lasciatelo raffreddare in frigo, dopo già mezz'ora è pronto per essere mangiato potete usarlo per riempire gli Alfajores o sul pane oppure se lo riscaldate in microonde potrete usarlo come topping sul gelato o con la frutta.


E siamo giunti alla fine di un altro post, spero che la ricetta vi sia piaciuta e come sempre se le rifarete fatemelo sapere attraverso i social network.

Al prossimo post,
un bacio,

Elena





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venerdì 28 giugno 2019

Essere diversi

Articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, compreso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee,attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere"

Ho pensato molto se  scrivere o no questo post, ma sento la necessità di mettere per iscritto ciò che penso, scrivendo pubblicamente su questo tema forse inizierà a cambiare qualcosa e spero davvero che sia così.

Negli ultimi quattro  anni, nel mondo, si è ritornati ad avere una mentalità davvero bigotta, impregnata di razzismo, xenofobia e omofobia. A scuola mi hanno sempre insegnato che si studia storia perché non si ripetano gli stessi errori del passato, ma più la storia va avanti più mi sembra che  sia un ciclo più che una linea dritta che va verso il progresso.
Nel XXI secolo siamo riusciti a raggiungere ( per la maggior parte degli stati) un livello di Welfare molto alto, siamo riusciti a sconfiggere molte malattie mortali ,grazie alla ricerca che ha trovato i vaccini, abbiamo legalizzato l'aborto per quelle donne che per qualsiasi motivo non si sentono pronte ad una responsabilità così grande, abbiamo legalizzato i matrimoni per le persone omossessuali e abbiamo sconfitto le differenze di razza e religione. Sembra un sogno vero? Ed infatti lo era, come ho scritto prima, negli ultimi anni le cose sono cambiate e molto rapidamente oserei dire. So bene che anche prima  le cose non fossero rose e fiori, ma vedevo una sorta di clima progressista e mentalità aperta che mi faceva sperare.
Vedere, leggere e sentire nei notiziari che le persone di potere, le quali dovrebbero dare il buon esempio, sono, invece, le prime a puntare il dito contro le persone che definiscono "diverse" mi rende ogni giorno più preoccupata pensando al mondo in cui dovrò crescere i miei futuri figli. Essere "diversi" è il periodo peggiore ora in tutto il mondo, le persone che hanno una mentalità chiusa, prima venivano messe in un angolo, ora hanno ripreso la voce e mettono nella testa della gente pensieri non veri ed infondati.

In questo post voglio raccontare due storie vere che molta gente magari non conosce entrambe riguardati il tema della diversità; la prima è di come è nato il famoso "Pride" definito da molti come "carnevalata" ed inutile, mentre la seconda riguarda un caso del 1989 chiamato "Central park Jogger" svoltosi a New York dove cinque ragazzi di colore finiro in carcere per un crimine che non avevano commesso.

Come è nato il Pride? 
Negli anni '60 negli Stati Uniti era molto comune che la polizia facesse delle retate nel locali che sapevano fossero frequentati da persone della comunità LGBTQ (lesbiche,gay,bissessuali,transessuali e queer) e li picchiavano o arrestavano. Una di queste notti, esattamente il 28 giugno 1969 (oggi esattamente cinquantanni fa) un gruppo di poliziotti entrò nel locale Stonewall di NewYork, ma quella volta le persone all'interno del bar non stettero in silenzio a subire, risposero alla violenza con altrettanta, la prima a lanciare  la prima pietra fu Sylvia Rivera, una donna transessuale. Quello fu il primo moto che innescò una reazione a catena; i giorni a seguire per le strade di New York la comunità sfilò per le strade chiedendo uguali diritti. Dall'anno dopo in poi in onore dei moti di Stonewall anche in diverse città degli U.S.A. vennero organizzate queste marce dove si  mostrare alle persone che loro sono orgogliosi di far parte della comunità e che non si nasconderanno più.
Questa storia non è molto conosciuta, io stessa l'ha conosco da poco pur essendo sempre stata una supporter della comunità LGBTQ e voglio assolutamente che loro abbiano gli stessi diritti che ho io, perché se un giorno mio figlio dovesse venire da me e mi dicesse di essere gay/bisessuale o di voler cambiare sesso io voglio che lui abbia la possibilità di avere le stesse oppurtinità di vita che ho.
Già prima di venire a conoscenza di questa storia, avevo già partecipato ad un pride e gli ho sempre considerati una manifestazione incredibile e legittima; dopo aver saputo la sua storia ho ancora più stima della comunità. Tanti conoscenti e non, mi hanno chiesto come mai io vada ai Pride anche non facendo parte della comunità, ma ritengo che non bisogna farne parte per sostenerla,anzi è mille volte più bello vedere persone al di fuori di questo gruppo che vengono comunque a marciare per chiedere uguali diritti per altre persone. Se non avete mai partecipato vi consiglio davvero di farne uno, è divertentissimo ed è incredibile come un ideale comune unisca le persone, vedrete che alla fine loro non sono così "diversi"  o "malati" come vogliono farci credere.
questa è Sylvia Rivera

 Central Park jogger case:
Il caso è davvero molto lungo, alla fine del post vi mettero dei nomi di documentari dove potrete andare a vedere nei dettagli la storia, quindi ne farò un breve riassunto, solo per far capire la gravità.
Questo caso riguarda l'aggressione e stupro di Trisha Meili, una giovane donna che stava praticando jogging, avventuto a New York a Central Park il 19 aprile 1989 (trentanni fa). L'aggressione provocò alla donna un coma di 12 giorni e perse la capacità di camminare. In seguito ai fatti vennero individuati quattro ragazzi quattordicenni, che erano solo stati visti nel parco quel giorno; il quinto ragazzino arrestato non era presente nel parco, ma venne arrestato comunque perchè aveva accompagnato alla stazione di polizia uno dei quattro. Dopo essere stati interrogati, senza un avvocato e senza i loro genitori, per sette ore di seguito i ragazzi furono indotti a confessare lo stupro. Non c'erano prove, solo la loro confessione indotta: finirono tutti e cinque a processo con l'accusa di diversi crimini tra cui  stupro e tentato omicidio; vennero giudicati colpevoli e furono condannati tra i 6 e i 15 anni di carcere. I cinque ragazzi hanno tutti scontato condanne tra i 6 e i 13 anni, mentre uno di loro, che non era minorenne nel '89, ha scontato la condanna più dura ed è rimasto in carcere più di 13 anni, subendo violenze e maltrattamenti.
Nel 2002 un giovane ispanico confessò di aver stuprato lui quella ragazza e quindi i cinque ragazzi vennero rilasciati, nel 2003 intentarono una causa contro lo stato per chiedere un risarcimento, ma gli venne rifiutato, l'accusa continuava a sostenere che fossero loro i veri colpevoli. Solo nel 2014 ricevettero un risarcimento dallo stato di circa 41 milioni di dollari, ma ormai la loro vita è rovinata, hanno perso tutti gli anni della loro adolescenza e primi anni di maturità, Coi soldi del risarcimento hanno deciso di girare gli Stati Uniti e raccontare la loro storia, nelle scuole. Nel 2012 il regista  Ken Burns decide di fare un documentario su di loro dove misero a nudo, con l'utilizzo anche di filmati originali, tutto ciò che era stato nascosto alla popolazione durante tutti quegli anni come ad esempio le minacce e le violenze che i poliziotti avevano inferto a questi ragazzi per fargli confessare. Non hanno mai avuto nessuna prova, la vittima era così sotto shock che non riusciva a ricordare chi fosse il suo aggressore, l'accusa si basava solo sul fatto che questi erano cinque ragazzini afroamericani ed ispanici e si trovavano sulla scena del crimine. Mentre in realtà erano solo dei ragazzini che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Anche questa storia l'ho saputa poche settimane fa e mi ha colpito moltissimo, ho visto sia il documentario sia la breve serie Tv su Netflix e mi ha fatto piangere, pensare a tutti quegli anni che hanno perso dietro le sbarre e la cosa peggiore è che so che se fossero stati bianchi questo non sarebbe mai successo.

Questi sono i cinque ragazzi


Entrambe le storie sono "vecchie", ma le ho volute portare qui oggi perchè pur essendo passati molti anni vedo che le cose non sono cambiate, esiste ancora gente che  crede ancora nelle differenze di razza e religione e che pensa che solo perchè è bianco e cristiano allora sia automaticamente superiore agli altri; e altri ancora che pensavo che essere omosessuale o transessuale sia una malattia da curare e sterminare.

Prima di concludere voglio farvi una lista di film e serie tv che potete vedere per conoscere meglio la comunità LGBTQ e il caso dei cinque ragazzi:
  • "Central Park  Five" film-documentario del 2012 presentato al  festival di Cannes
  • "When they see us"  mini serie documentario prodotto da Netflix nel 2019
  • "Pose" serie tv prodotta da Ryan Murphy dove si parla della New York anni '80 e in particolare della vita nella comunità gay e transessuale con particolare attenzione per l'epidemia di AIDS di quegli anni
  • "The Danish Girl" film/documentario che parla della storia vera della prima donna a compiere il cambio di sesso
  • "The death and life of  Marsha p. Johnson" documentario sui primi moti per chiedere pari diritti e sulla morte sospetta di un'altra icona attivista LGBTQ dopo Sylvia che è Marsha p. Johnson.
Se guarderete una di queste proposte fatemi sapere se vi sono piaciute, fatemi sapere se conoscevate queste storie e cosa ne pensate di quello che sta accadendo nell'ultimo periodo.

E mentre tutti gridano che il diverso è sbagliato e che è da nascondere io grido a gran voce che  essere diversi è la parte bella della vita ed è quella parte che dovremmo far vedere e di cui essere più orgogliosi. Spero che le nuove generazioni, la mia compresa, capiscano questo concetto e che in un futuro non molto lontano la gente costruisca ponti non muri tra le diverse nazioni.
E con questo augurio vi saluto,
al prossimo post,

Elena



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