Lettori

venerdì 28 dicembre 2018

Cuciniamo assieme: Pastel de Papa

Ciao a tutti! Scusate la mia assenza, ma la scuola,la danza, il volontariato e la mia vita privata in generale mi hanno tenuto davvero occupata e non sono riuscita a trovare il tempo di scrivere. Avevo anche perso la voglia, ma ora che sono in vacanza mi sembra giusto continuare a tener vivo questo blog.
Non sono stati mesi facili quelli alle mie spalle, ma ora voglio solo svagarmi un pò e quindi oggi vi porto in cucina con me dove vi spiegherò passo passo come si fa il famoso "Pastel de papas" argentino, la ricetta è di mia nonna ospitante che ringrazio. Venerdì ho cucinato per tutta la mia famiglia e ne abbiamo approfittato per fare un pranzo tutti assieme.

Basta dilungarsi, iniziamo:

Ingredienti per 9 persone:

Per il ripieno:
1 kg di macinato misto
1 peperone rosso
4 cipolle bianche
3 cipollotti
sale quanto basta
pepe e paprika a piacimento
Per la copertura:
1 kg di patate gialle
un pizzico di noce moscata
30 g di burro
200 ml di latte
1 tuorlo d'uovo
sale
Procedimento, Iniziamo con il ripieno:
Il ripieno va fatto il giorno prima, la carne così, durante la notte, assorbirà tutto il sugo delle cipolle diventando ancora più buona.

Iniziamo:  tagliate il peperone e le cipolle a pezzettini non tanto grandi, più piccoli sono meglio è, dopo di che metteteli in una pentola antiaderente con un filo d'olio e lasciate rosolare, quando vedrete che le cipolle diventano dorate mettete il macinato e iniziate a mescolare.
Salate e pepate, aggiungete la paprika e se vi piace il piccante potete mettere pò di peperoncino o del tabasco. Mescolate in modo tale che tutta la carne riceva le spezie e lasciatela cucinare; nel frattempo tagliate i cipollotti e aggiungeteli al ripieno mescolando bene e continuate cucinare.
Tagliate ora finemente alcune foglie dei cipollotti  e aggiungetele alla padella solo quando la carne sarà quasi cotta del tutto.
Non preoccupatevi se la carne non risulta completamente cotta perchè successivamente verrà messa in forno e completerà la cottura.



Ora passiamo alla copertura:
Trattandosi di un semplice purè è meglio prepararla al momento.
Iniziate lessando le patate e, una volta che sono ben cotte, pelatele e schiacciatele con una forchetta o meglio ancora con uno schiaccia patate; aggiungete una bella "grattata" di noce moscata e salate. Mettete tutto in una pentola, a fuoco moderato, aggiungete il latte caldo un pò alla volta continuando a mescolare fino a che non avrete raggiunto una consistenza cremosa e compatta; abbassate il fuoco, aggiungete il burro e continuate a mescolare facendo attenzione a che non si siano formati dei grumi.

Assembliamo il pastel de papa!
Ora che sia il ripieno che la copertura sono pronti potrete assemblare il "Pastel de papa".
Pre riscaldate il forno a 200°C,
Prendete una pirofila alta almeno 8 cm, imburratela e poi stendete circa la metà del purè a creare un fondo ben compatto schiacciandolo bene. Versateci sopra tutto il ripieno avendo cura di stenderlo su tutta la lunghezza della pirofila, in modo omogeneo; a piacere potrete aggiungere delle olive tagliate a pezzettini e/o un uovo sodo a pezzetti.
Ricoprite ora il tutto con il purè rimastolivellandolo e schiacciandolo molto bene in modo che si compatti ( così quando taglieremo il pastel non si romperà). Con una forchetta disegnate delle ondine decorative sulla superficie e spennellate il tutto con un tuorlo d'uovo e se volete che sulla superficie si formi una crosticina ancora più croccante e saporita potete aggiungere una spolverata di Parmigiano grattuggiato.
Infornate per circa 25 minuti a forno ventilato fino a che la superficie non raggiunga il classico colore della doratura.
Lasciate raffreddare leggermente e servite.



Buon Appetito!




Vi consiglio di fare questa ricetta per pranzo dal momento che è abbastanza pesante, ma ovviamente sta a voi la scelta.
Spero che questa ricetta vi sia piaciuta e se vi piace questo tipo di post potrei farne altri, fortunatamente ho imparato diverse ricette durante gli 11 mesi.

Al prossimo post,
Un bacio,
Elena












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domenica 30 settembre 2018

Rispondo alle vostre domande pt.2

Ciao a tutti, oggi rispondo di nuovo ad alcune domande che mi sono state fatte di persona o attraverso le reti sociali.




1.Come fare la valigia pre-partenza?


Questa è una delle domande più frequenti e che anche io mi sono posta davvero molto. La prima cosa da tenere in conto è, ovviamente, la vostra destinazione; io vi parlerò della mia esperienza : quando ho saputo che sarei andata a Buenos Aires ho iniziato a fare delle ricerche riguardo al clima e alla temperatura; scoprì che la città ha un clima abbastanza temperato, anche in inverno non raggiunge mai gli zero gradi. Io essendo abituata al freddo non pensai di portarmi nessun vestito invernale, solo primaverili/autunnali ed estivi.

Vi ammetto che mi pento di questa mia decisione perchè una volta arrivata ho scoperto che il riscaldamento nelle case è praticamente inesistente quindi la temperatura esterna è uguale a quella all'interno della casa, ho sofferto abbastanza il freddo.
Vi consiglio anche di chiedere alla vostra futura famiglia ospitante se comprare vestiti è caro o economico, in Argentina comprare vestiti è assolutamente off-limits, soprattutto in capitale; pur avendo l'euro gli indumenti avevano dei prezzi assurdi. Sapendolo prima sono riuscita a portarmi i vestiti a me necessari per l'intero anno ( sono tornata con la valigia praticamente vuota dal momento che molti vestiti erano rovinati e ho dovuto buttarli o donarli in beneficenza).
In ogni caso portatevi lo stretto indispensabile e se potete non portatevi tutti i vestiti più belli che avete o ai quali siete più affezionati così che al ritorno sarà più facile lasciare lì i vestiti per far spazio a cose o cibi del vostro paese ospitante. 



2. Qual è stata la sfida più dura che hai dovuto attraversare durante il tuo soggiorno all'estero?
Ce ne sono state diverse e di alcune non me la sento di raccontarle, ma ce n'è una che ho trovato davvero difficile da affrontare: adattarmi a fare le cose da sola; detta così potrebbe sembrare una cavolata, ma per me prima di partire era inimagginabile andare al cinema,  in centro a fare shopping, andare a mangiare fuori ( anche in un fast food) o andare in un museo da sola, senza nessuno che mi accompagnasse.
Non perchè avessi paura, ma perchè pensavo a ciò che le persone avrebbero pensato se mi avessero vista da sola; giunta a Buenos Aires ho dovuto iniziare ad andare da sola, soprattutto per musei perché a nessuno dei miei amici interessava l'arte. I primi mesi a causa di questo mio "blocco" ho perso diverse opportunità su eventi o mostre particolari solo perchè mi sentivo male al pensiero che la gente mi avrebbe visto lì da sola.
Solo a febbraio sono riuscita a superarlo, quando sono andata da sola ad un concerto gratuito dove si esibivano anche Luis Fonsi e Martina Stoessel, ero da sola, ma mi sono davvero divertita molto ed ho potuto ascoltare grandissimi cantanti argentini e non.
Quello che mi sento di dirvi per quanto riguarda le sfide/ difficoltà che potreste incontrare è: anche se vi sembrano impossibili da superare (io ne ho avuta una verso maggio che mi ha fatto pensare seriamente di tornare prima, è una di quelle che non mi sento di raccontare pubblicamente) dovete cercare prima di tutto la forza in voi stessi per andare avanti e secondo ricordatevi che non siete soli c'è la vostra tutor, la vostra famiglia ospitante, i vostri amici e tutti i volontari dell'organizzazione in generale. Se però le avete provate tutte e continuate a stare male allora, solo a quel punto, prendete seriamente in considerazione il  ritorno a casa; la vostra salute fisica e mentale viene prima di tutto e sicuramente i vostri genitori lo capiranno.



3. Qual è il cibo più strano che hai mangiato?
I cibi più strani che ho mangiato sono 2 ed entrambi sono tagli di carne che da noi non si trovano o meglio dire non si mangiano proprio; il primo è quello che normalmente fa più impressione quando lo dico ed è la vescica della mucca alla griglia. E' un taglio molto pregiato, infatti è molto caro e viene comprato per occasioni speciali; quando l'ho mangiata non mi avevano detto cosa era, solo dopo aver detto che mi piaceva mi hanno detto che parte della mucca fosse; è davvero buonissima e mi spiace che qui non ci sia.
Il secondo cibo strano si chiama "Morsilla" ed è una salsiccia di sangue di pecora e mucca, la mangiano sia cruda sia alla griglia; io l'ho provata in entrambi i modi e nessuno dei due mi piace, era come avere un sacchetto di sangue in bocca, davvero fortissimo.
Questi sono quelli che reputo più strani, ma in realtà ce ne sono molti altri basti pensare al fatto che loro mangiano tutte e dico tutte le parti della mucca e maiale ed io le ho provate praticamente tutte; alcune sono migliori di altre, se andate in Argentina vi consiglio di provarle, d'altro canto fa parte della loro cultura e bisogna accettarlo.

4.Hai fatto dei regali alla tua famiglia ospitante quando sei arrivata? Se si, cosa gli hai comprato?


Si, ai miei genitori ospitanti ho portato una caffettiera da 3 tazzine con i colori della bandiera italiana e un calendario 2018 con le foto di tutte le montagne del bellunese, poi a mia sorella ho portato un portamonete fatto a mano in feltro con i disegni tipici del Cadore, a mio fratello ho preso una felpa della Benetton e poi ho portato due cartoline con foto della mia città con dietro un messaggio dei miei genitori italiani per la mia futura famiglia argentina.

Ho cercato di portare tutte cose tipiche italiane o tipiche della zona dove vivo ( Belluno, in Veneto),  portare oggetti proprio tipici del vostro paese credo sia la scelta migliore e anche la più aprezzata, non siete neanche obbligati a fare un regalo per ogni componente, anche solo uno unico sarà sicuramente molto apprezzato.


Questo è tutto per oggi,
Spero le domande vi siano piaciute e spero di aver risposto in maniera abbastanza esaustiva.
Vi mando un grosso bacio,
Al prossimo post,
Ele

martedì 11 settembre 2018

Narritorno

Ciao a tutti! Il titolo del post di oggi è un pò strano, ma ora tutto vi sarà spiegato. 
Il Narritorno è il nome dell'ultimo incontro che Intercultura propone solo ai ragazzi che sono appena tornati da un'esperienza annuale. E' un fine settimana facoltativo e si svolge lo stesso giorno in tutta Italia.
Io l'ho fatto l'otto e nove settembre a Candriai, un paesino in provincia di Trento, normalmente i ragazzi del triveneto vengono radunati tutti in uno stesso posto, ma quest'anno dal momento che eravamo circa 140 ragazzi ci hanno diviso tra Candriai e Lignano; il sabato io con altre mie due amiche di Belluno ci siamo fatte 5 ore di viaggio, davvero molto lunghe, ma n'è valsa la pena; la domenica fortunatamente i miei genitori sono venuti a prenderci. 
Nel post non vi voglio raccontare quali erano le attività che abbiamo fatto, perchè non voglio rovinare la sorpresa ai futuri "returnee", voglio solo raccontarvi le emozioni ed i pensieri che questo fine settimana mi ha suscitato.

Tutti mi dicevano che il Narritorno è l'incontro più bello fra tutti quelli che si fanno e, se devo essere sincera, non ci credevo più di tanto, ma ho dovuto ricredermi; ho provato davvero emozioni molto forti, abbiamo fatto un tuffo nel mare dei ricordi è stato bellissimo condividere con gli altri ragazzi le esperienze belle,brutte, i periodi più difficili, le cavolate che abbiamo fatto durante il nostro soggiorno. I volonatari non ci hanno solo fatto parlare della nostra esperienza, ma ci hanno aiutato a riflettere sia sull'anno che ci aspetta adesso e di come affrontare al meglio il reinserimento nella nostra vita prima di partire.
E' stato davvero bello vedere come le mie preoccupazioni non fossero solo mie, ma che altri 59 ragazzi le condividessero con me, le difficoltà con gli amici, la solitudine, la nostalgia, la gente che non riesce a capirti, erano tutte cose che pensavo stessero capitando solo a me, mentre ho scoperto che non è così, anzi dopo un esperienza del genere è più che normale provare queste emozioni. E' quasi stata una terapia di gruppo, alcuni hanno pianto, altri hanno riso, altri ancora rimanevano in silenzio ad ascoltare gli altri. Mi sentivo sicura di poter condividere storie che nessuno sa, a loro perchè sapevo che loro mi avrebbero capita, ed è stato incredibile notare come alcune cose fossero uguali in tutto il mondo è lì che si capisce che alla fine non esiste la diversità, perchè sotto sotto siamo tutti uguali; il senso di Intercultura è quello di creare ponti tra i diversi paesi del mondo puntando alla Pace nel Mondo, obbiettivo che sembra a tutti impossibile, ma io non ne sono convinta, certo ci vorranno molti anni anzi decenni, ma gli incontri, gli scambi che l'organizzazione AFS propone sono perfetti per raggiungere questo traguardo. Ogni anno vengono aggiunti paesi diversi: ad esempio per quelli che sono partiti per l'anno 2018/19 c'erano come possibili scelte anche l'Egitto, la Tunisia e la Nuova Zelanda. E dall'anno scorso è nato il AFS Ghana, è ancora sperimentale e quindi è Intercultura che lo propone ad alcuni ragazzi che non sono stati selezionati per nessun paese; l'anno scorso c'erano 3 ragazze italiane che hanno fatto 10 mesi in Ghana e si sono divertite tantissimo.
AFS è una delle poche organizzazione che ha così tanti paesi tra cui scegliere e sono orgogliosa di farne parte sia come da returnee sia come da volontaria ( sono una volontaria ufficiale dal 1 settembre) continuerò a promuovere quest'organizzazione.

Concludendo vi voglio dire di andare assolutamente al Narritorno vi divertirete e capirete meglio come reinserivi nella vostra vecchia vita, anche se ovviamente non sarà mai più la stessa.

"Noi siamo Intercultura" Narritorno Candriai 08-09.09 2018


Un grosso bacio,
al prossimo post,
Elena

sabato 18 agosto 2018

Com'è essere tornati in patria?

Ciao a tutti! Oggi è un mese esatto da quando ho lasciato la mia seconda casa ed è passato un anno da quando sono andata in Argentina.
Da quando sono tornata le domande che mi vengono sempre poste, da qualsiasi persona amici, professori,amici di famiglia o conoscenti in generale sono: 1) Com'è andato l'anno in Argentina? e 2) Com'è essere ritornati a casa?
Per nessuna delle due ho una risposta precisa, perché neanche io lo so; per la prima so che tutti gli exchange mi capiranno perché per me sia così difficile rispondere, come si può trovare una risposta? Normalmente io rispondo "benissimo, un esperienza che rifarei altre mille volte", perché effettivamente, facendo una media degli 11 mesi ho avuto più esperienze piacevoli che spiacevoli e considerato che nessuno ( io per prima) non credeva che ce l'avrei fatta a vivere all'estero per un anno devo dire che devo essere molto soddisfatta. La parola "benissimo" , però non è abbastanza, non si può racchiudere 11 mesi in una parola; immagino che qualsiasi persona si troverebbe in difficoltà davanti a questa domanda, certo non ho vissuto un anno "normale" come quello che avrei vissuto in Italia, ma come una persona normale ho avuto momenti brutti, momenti in cui mi sono trovata in difficoltà e altri dove mi sono divertita e mi sentivo la persona più felice al mondo. E' impossibile che tutto sia andato bene e non bisogna vergognarsi di parlare dei momenti brutti e delle difficoltà, anzi è superare quei momenti che ti faranno sorridere e sentirti bene quando ci ripenserai perché ti sentirai orgogliosa/o di te stessa/o per essere riuscita/o a superarli.
Detto questo non è che la domanda mi dia fastidio, anzi la capisco e mi fa piacere che mi venga fatta, ma mi trovo sempre un pò in imbarazzo all'ora di rispondere.

La seconda domanda è ben più complessa e qui i "returne-exchange" mi capiranno assolutamente: la prima parola che è strana è proprio la parola "casa", infatti nel titolo del post ho scritto "patria" come avrete notato, perché io ho due case quindi non so cosa chiamare casa, la mia vita ormai è divisa in due stati nei due emisferi del mondo.
Riguardo ai sentimenti che provo ora che sono in Italia da un mese sono molto strani, non provo assolutamente nulla, mi sento proprio apatica; qui non è cambiato nulla, il rapporto con le mie migliori amiche, il mio ragazzo, i miei amici e la mia famiglia è assolutamente rimasto uguale è come se avessi messo in pausa e avessi premuto di nuovo "play" dopo 11 mesi, mi sembra di non essere mai andata via quindi non so proprio come sentirmi, non so se questo fatto sia un bene o un male...
In realtà sò che il problema grosso sarà andare a scuola a settembre, non tanto per la scuola quanto per il rapporto con le persone all'interno di essa, sarà tutto uguale a prima? Riuscirò a inserirmi di nuovo? Riuscirò a recuperare tutto? Riuscirò a stare al passo con gli altri, o affogherò nel mare  senza riuscire a vedere il traguardo della maturità?
Queste sono solo alcune delle domande che mi girano e affollano la mia testa, tutti i giorni mentre studio sia mattina sia pomeriggio per riuscire a imparare il più possibile in vista degli esami integrativi a settembre e  si fanno ancora più pesanti e presenti quando esco di pomeriggio o sera, mi sento in colpa perché non sono in casa a studiare ed è a quel punto che mi sento davvero male ed in ansia per l'inizio della scuola.
In Argentina sono riuscita a superare i miei problemi di ansia e per chi mi conosce sa che ci sto provando da anni e quindi non avete idea di quanto io sia felice di questo traguardo, ma allo stesso tempo ho paura di ricaderci adesso qui in Italia, con la scuola che da sempre ne è stata la causa; devo solo fare un respiro profondo e convincermi che andrà tutto bene, d'altronde  sono solo 9 mesi e devo cercare di vivere al meglio il mio ultimo di scuola superiore.

Detto questo come potete aver notato anche la risposta a questa domanda è davvero complicata, sono un misto di emozioni che nemmeno io so descrivere.

Questi sono dei piccoli pensieri che mi frullano nella testa da ormai un mese; mi sembra impossibile pensare che sia già passato un anno da quando ho lasciato l'Italia per andare in Argentina, quel paese mi è rimasto nel cuore, fare l'anno all'estero è stata sicuramente la decisione migliore che io abbia mai preso.


l'ultima foto in areoporto con la mia famiglia ospitante e la mia tutor


Prima foto scattata con la mia hmum e la
Mia tutor nella stazione degli autobus di Buenos Aires

Prima foto scattata in areoporto a Milano 


Sempre in areoporto a Milano con mio papà
e mia sorella


mercoledì 18 luglio 2018

E' ora di tornare

E' giunto il fatidico giorno, un giorno che mi sembrava così lontano, ma che in realtà è arrivato così velocemente che mi ha colto impreparata; non ho ancora realizzato appieno che fra poche ore avrò l'aereo per tornare nella mia amata patria, da un lato  sono felicissima non posso dire che la mia famiglia non mi sia mancata, non vedo l'ora di rivederli tutti! Però per rivedere loro dovrò lasciare un'altra parte della mia vita, una casa che mi ha accolto per 11 mesi, una famiglia che mi ha trattato come una figlia, che mi ha dato l'opportunità di viaggiare, di conoscere posti stupendi e sconosciuti; lascerò gli amici, persone meravigliose che ci sono sempre state e che mi hanno sempre aiutato, ragazzi con i quali ho condiviso momenti stupendi ed indimenticabili, che mi hanno insegnato ad amare la loro cultura ed io gli ho insegnato un pò della mia. Laciare i professori che mi hanno sempre trasmesso molto affetto, soprattutto devo ringraziare i miei 3 professori di inglese con i quali ho davvero creato un legame stupendo e che mi mancheranno davvero molto e poi lascerò la scuola, il "Boston College" un istituto che è stato come una terza casa per me.
Ho lasciato tutte queste persone e cose con difficoltà e lacrime, so che tornerò in Argentina, ma non so quando ed è questa la parte più straziante, ho salutato tutti con la sensazione che per molto tempo non avrei potuto rivederli e la parte peggiore è sapere che è vero.
Per l'ultima volta ho camminato per le strade di Buenos Aires, per l'ultima volta sono andata a fare la spesa, per l'ultima volta sono andata da Starbucks, per l'ultima volta ho fatto merenda al Cafè Martinez, per l'ultima volta ho visto la Casa Rosada, per l'ultima volta ho varcato la porta della scuola alle 7:20 di mattina e per l'ultima volta ho camminato per le mie amate strade della mia amata città che ormai è casa mia.

In realtà ho paura di tornare, sono spaventata a morte, certo che voglio rivedere tutti i miei familiari ed amici, ma non posso non essere terrorrizzata dall'idea che tutto sia cambiato o meglio che io sia molto cambiata e se la nuova me non dovesse piacere? So che certamente  perderò delle amicizie, i volontari lo ripetono continuamente, però saperlo e poi viverlo sono due cose completamente diverse. Ho paura di riniziare la scuola, dovrò riabituarmi a studiare perchè il carico di studio italiano e argentino non sono paragonabili; però devo farmi forza,sapevo che la data del ritorno sarebbe arrivata, era inevitabile questi 11 mesi sono stati i più belli ed emozionanti della mia vita! Un grazie enorme a tutte le persone che hanno reso il mio anno all'estero così speciale e ovviamente un grazie ai miei genitori biologici senza i quali nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile.
Sarebbe impossibile riassumere un anno in un post solo, potrei scrivere un libro sull'Argentina, un paese che non  è molto organizzato e che ha i suoi problemi economici e politici, ma che ti da tutto ciò che ha,  se pur poco, gli argentini hanno un cuore grande ed altruista e  ti accoglieranno sempre a braccia aperte.
Lascio questo paese con tristezza, ma sempre avrò 4 genitori, 7 nonni, 4 fratelli, 8  cugini e 6 zii; due famiglie a 11 mila km di distanza, unite da un grande amore.

Queste sono delle piccole riflessioni prima della partenza oggi alle 16 sarò all'areoporto di Ezeiza e arriverò a Milano domani alle 18, il prossimo post sarà dall'Italia direttamente dal mio piccolo paesino in provincia di Belluno.

Vi mando un grosso bacio,

Elena


Alcune foto di questi 11 favolosi mesi:

09.07.18 Il mio diciottessimo/festa d'addio
01.03.18 "Ultimo primer dìa" la festa la notte prima di ripendere ad andare a scuola
25.10.17 Io e la mia hmum a Puerto Madryn

17.01.18 Villa Carlos Paz

09.02.18 Jujuy

06.01.18 La Rioja

29.03.18 Disney World con la mia famiglia ospitante

 11.07.18 ultimo giorno di scuola

21.08.18 Prima foto con mia sorella
24.03.18 visita alla casa Rosada con la mia migliore amica

venerdì 29 giugno 2018

Concordia

Ciao a tutti! Oggi vi parlo del mio ultimo viaggio indipendente,  in Argentina, prima di ripartire verso l'Italia; sono stata a Concordia dal 22 giugno fino al 26, una città che si trova nello regione di Entre Rios, si trova proprio al confine con l'Uruguay infatti molta gente in estate va in vacanza proprio lì dal momento che devono solo attraversare un fiume.

Sono andata a casa di una mia amica italiana che sta trascorrendo il suo anno all'estero proprio lì, questo viaggio non l'avevo per nulla pianificato, lei quando venne a Buenos Aires mi aveva detto che potevo venire se volevo, io appena arrivai a casa vidi quanto costavano i biglietti dell'autobus e feci subito la richiesta ad AFS, sapevo che i miei genitori in Italia mi avrebbero dato il permesso.
Ora entriamo bene nel dettaglio:



Viaggio:

Il viaggio l'ho fatto in autobus, 7 meravigliose ore in corriera, non tutti sanno che qui in Argentina non esistono i treni ( ci sono solo a Buenos Aires e uniscono solo le provincie vicine) per andare in altre città o prendono l'aereo, che è caro, oppure vanno in corriera; gli autobus arrivano in tutti i punti dell'Argentina, alcune persone fanno persino 16 ore di viaggio.
Non potevo fare l'anno all'estero in Argentina senza provare almeno una volta l'esperienza del viaggio in corriera, devo dire che non è stato così male, i sedili erano comodi ( io avevo un biglietto che si chiama "semicama" il che significa che mi davano una merenda e il sedile si reclina fino a raggiungere 120°, il biglietto più costoso che si chiama "cama" ha maggiori servizi, ma a me bastava la semicama) gli snack che mi hanno dato erano buoni, tutto sommato non mi posso lamentare.
Sono partita il 22 giugno alle 16:00 e sono arrivata a Concordia alle 22:40, mentre il 26 sono partita alle 12:15 e sono arrivata a Buenos Aires alle 19:00.

Cose da vedere a Concordia:



22 giugno:

 ovviamente non ho potuto visitare nulla, abbiamo cenato tutti assieme con una meravigliosa zuppa di patate dolci e porri e come dolce uno strudel fatto dalla ragazza tedesca, poi siamo andati tutti a dormire dato che eravamo tutti stanchissimi.
23 giugno:
La mattina ho accompagnato i miei amici al loro ultimo incontro di AFS, hanno fatto un pranzo con tutte le famiglie ospitanti, davvero molto bello. Nel pomeriggio siamo andati al parco San Carlos dove abbiamo bevuto mate, riso, giocato a palla e parlato fino alle 18. Il parco è un posto tipico di Concordia, è immenso ed è il punto di ritrovo di tutti i ragazzi, in estate rimangono lì fino a notte innoltrata.
La sera abbiamo cucinato Tacos e una specie di panzerotti al formaggio e prosciutto che avremmo portato il giorno seguente al lago. Dopo cena il piano iniziale era andare in discoteca, ma nessuna aveva una grande voglia, eravamo tutte stanche, abbiamo cambiato per una birreria "Nebraska", locale molto rustico, non ho preso birra dal momento che non mi piace, ma chi l'ha bevuta mi ha detto che era molto buona. Se andate a Concordia vi consiglio di passare per quel locale.
24 giugno:
Giornata al "lago delle terme di Concordia" ci siamo arrivate con l'autobus dalla fermata però poi abbiamo dovuto camminare 40 minuti, siamo arrivate in una zona  pic-nic e ,dopo aver pagato 50 pesos ognuna (65 centesimi ), finalmente abbiamo iniziato a mangiare quello che avevamo cucinato la sera prima e ovviamente non poteva mancare il mate.
Verso le 16 ci siamo incamminate per andare di nuovo a prendere l'autobus, arrivate a casa abbiamo deciso di fare merenda con un dolce tipico argentino "Arroz con leche" ovvero riso con latte, è del semplice riso cucinato con latte poi ci puoi aggiungere dulce de leche/cioccolata/cannella o mangiarlo così; è liquido quindi gli ingredienti si sciolgono e si mescolano molto bene. Io lo amo con la cannella, normalmente io compro quello già fatto al supermercato che devo solo riscaldare 1 minuto nel microonde. La sera non abbiamo fatto nulla di speciale, siamo andate alla stazione ad accogliere una ragazza italiana che farà il programma estivo a Concordia e poi siamo andate a dormire.
25 giugno:
Visto che era il mio ultimo giorno, mi hanno fatto vedere e conoscere tutta la città, il centro non è grandissimo, ma ha tutti i negozi di cui potrete avere bisogno e sono tutti super economici. Dopo pranzo siamo andate a vedere la "Costa nera", assolutamente incredibile, si riesce a vedere la città di Salto, che si trova in Uruguay è soltanto dall'altra parte del fiume! Il governo di Concordia ha ristrutturato tutta la zona attorno alla costa ed ora è sempre pieno di gente che fa ginnastica, pic-nic o merende all'aria aperta.
Poi ho visitato la vecchia stazione, una volta passavano i treni che trasportavano merci fino alla città, ma ormai sono 30 anni che la stazione ha chiuso; ci sono ancora tutti i treni ed alcuni hanno persino ancora tutto il carico,è veramente un peccato che sia abbandonata.
Per ultimo siamo andati a vedere il castello San Carlos che si trova  in un'altra parte del parco, vicino al castello si trova la statua in onore del "piccolo principe" non tutti voi sapranno che lo scrittore di questa novella ha avuto l'idea proprio a Concordia e l'ha scritto proprio in quella città. Le persone ne sono molto orgogliose ed è per questo che sparse per la città troverete diversi monumenti dedicati al libro.
Verso le 16 ho accompagnato la mia amica ad un oratorio, abbiamo fatto delle attività con i bambini.
La sera, dopo cena, siamo andate direttamente a dormire visto che il giorno dopo avrei dovuto prendere l'autobus per tornare a casa.

Quanti giorni servono per visitare Concordia? 
In realtà non ve ne servono moltissimi, la città è abbastanza piccola, ma per apprezzarla a pieno vi consiglio di andarci in estate e di rimanerci almeno 1 o 2 settimane. Potrete anche prendere il battello e andarvi a fare un giro in Uruguay.
Io avevo davvero pochi giorni ( AFS non mi lascia saltare più di 2 giorni di scuola per vacanze) ma ho cercato di sfruttarli al meglio, anche se abbiamo fatto un pò tutto di fretta.


Video e foto:

Un piccolo video riassuntivo sul mio ultimo viaggio, in questo meraviglioso paese



La terra che vedete dietro di me è l'Uruguay

Questo è tutto per oggi, spero il post vi sia piaciuto,
mi sono divertita davvero moltissimo, poter vedere un'altra parte di questo meraviglioso paese mi ha riempito il cuore di gioia! Ormai mancano solo poche settimane al mio ritorno e non riesco ancora a realizzarlo, mi sembra così surreale.

Al prossimo post,
Un bacio,

Elena


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sabato 16 giugno 2018

Economia

Ciao a tutti! Oggi ho deciso di informarvi riguardo all'economia del paese e della crisi che lo sta colpendo negli ultimi mesi.

Prima di parlarvi della crisi attuale, vi voglio dare alcune informazioni generali. L'economia Argentina è una tra le più grandi dell'America Latina, si basa principalmente nell'esportazione agricola, ha una settore industriale potente e diversificato e un alto livello di sviluppo scientifico-tecnologico.
Tra il 1880 ed il 1930 l'Argentina utilizzava un modello economico chiamato "Agroexportador" il che significa che tutta la sua economia si basava sull'esportazione (agricola e di carne) a paesi del primo mondo, ed in cambio importavano, da loro, materie prime che gli mancavano, ad esempio uno degli stati con il quale continua tutt'ora ad avere accordi è l'Inghilterra, loro esportavano carne ed in cambio gli inglesi importavano legna e metallo, materiali necessari per la costruzione di macchinari.
Ovviamente questa situazione non poteva durare per sempre, dal momento che  la loro economia dipendevano esclusivamente dagli altri stati; nel 1929 quando il mondo venne colpito dalla grande crisi economica,originata negli USA, anche l'America latina è caduta in difficoltà, l'Argentina, fu uno degli stati meno colpiti dal momento che riuscì a trovare un modo per risollevarsi: cambiò il suo modello economico.
Dal 1930 al 1975, infatti, iniziò ad utilizzare il modello industriale, ovvero iniziarono a costruire delle fabbriche in modo tale  da riuscire a produrre loro senza dover importare dagli altri paesi ( gli accordi con Inghilterra rimasero invariati).
Per un periodo l'Argentina visse in uno stato economico abbastanza stabile, con alti e bassi dovuti alle varie dittature, negli anni '90 però decise di mettere in pratica un modello di "privatizzazione", il che significa che un settore che era propietà esclusiva dello Stato permette ad altre persone che non fanno parte del governo, d'intervenire nel finanziamento e nella produzione di beni e nella fornitura di servizi.
Nel 1991 il ministro del economia Domingo Cavallo decise di uguagliare il peso al dollaro, cercando di affrontare l'inflazione, però il debito pubblico aumentò e in dieci anni arrivò ad essere il doppio.  I disoccupati aumentarono sempre di più e nel 2001 il 18,2 % della popolazione si trovava senza lavoro.
Proprio nel 2001 l'Argentina si trovò in una crisi profonda che durò fino al 2002, la " Ley de Covertibilidad" vigente dal 1991, che stabiliva l'uno a uno tra il peso ed il dollaro. venne eliminata. La moneta iniziò a svalutarsi velocemente, le persone iniziarono a prelevare tutti i soldi depositati ; il picco venne raggiunto il 29 novembre del 2001 quando le banche chiusero  i bancomat, la gente si ritrovò impossibilitata a prelevare.
A fine novembre Cavallo, insieme al ministro del lavoro, approvarono diversi aggiustamenti:  aumentarono l'IVA,  diminuirono del 13% la pensione, diminuirono del 13% lo stipendio degli impiegati statali e contrattarono un debito di 3 milioni di dollari.
Nel 2003 l'economia iniziò a risollevarsi e nel 2005 il Banco centrale della repubblica Argentina decise definitivamente  di mantenere il peso inferiore al dollaro statunitense.
Nel 2010 con il governo di Cristina Fernandez de Kirchner, l'Argentina riuscì a ridurre il suo debito del 11%. Durante i suoi anni di presidenza adottò una politica protezionista, era quasi impossibile per una compagnia estera vendere i suoi prodotti in Argentina o se ci riusciva doveva venderli a prezzi molto alti, dati i dazzi doganali. Con Macri le porte del paese si aprirono nuovamente, ma l'inflazzione rimase comunque molto alta; gli argentini che possono viaggiare all'estero, ne approfittano per comprare vestiti, cibo ed oggettistica, dal momento che è molto più economico.
Ma ad un anno e mezzo dalle elezioni l'inflazione aumentò del 15%, il peso argentino è la peggiore fra le maggiori valute emergenti del 2018, con un crollo del 19% da gennaio; quando arrivai a Buenos Aires il cambio euro.peso era di 1 a 20 adesso è di 1 a 32, ed ogni giorno si svaluta sempre di più, il tutto in soli 10 mesi. La grande crisi che il paese sta soffrendo adesso, è aumentata quando, in aprile, il dollaro statunitense è passato da 1 a 19 a 1 a 24 in una settimana, è stato così rapido che le industrie e la borsa argentina si sono trovati in una situazione di panico.
In Argentina le grandi industrie e gli edifici vendono in dollari per non perderne  il valore,dal momento che il peso vale molto poco, quindi quando il dollaro è aumentato tutti i costi si sono alzati velocemente e le persone che magari stavano comprando una casa a rate si sono trovati ad avere il prezzo aumentato di 1000 o più dollari.
Per cercare di frenare l'aumento repentino  il Banco centrale della Nazione iniziò a vendere moneta straniera, ma non funzionò; Macri allora decise di aumentare, del 40%, la tassa che i compratori  devono pagare per convertire i pesos in dollari, se pur poco, questa decisione ha dato i suoi risultati. Ma non bastava, il presidente decise quindi di chiedere un prestito al Fondo Monetario Internacional (FMI) con lo scopo di avere una linea di appoggio per il banco Argentino, evitando quindi di cadere in una grande crisi economica. FMI ha accettato dandogli 50 000 milioni di dollari, il prestito più grande nella storia del Fondo , ora il paese ha un debito di 30 000 milioni di dollari; secondo il presidente il prestito rafforzerà il paese, li aiuterà a crescere e ad adattarsi alla nuova situazione globale evitando di ricadere nello stato in cui si trovarono nel 2001.
Il 20 giugno il Fondo farà il primo deposito di 15 000 000 nel banco Argentino, i cittadini sono molto scettici, ma c'è speranza; la cosa che amo degli argentini è che non si abbattono davanti a nulla, riesco sempre a trovare il modo per uscire da una situazione difficile. Spero che con questi soldi riesca a risollevarsi, ho fiducia in questo paese, ho fiducia nella gente che lo compone.

Questo è tutto per oggi, spero l'abbiate trovato interessante,

al prossimo post,

un bacio,

Elena

Il presidente Mauricio Macri durante l'accordo con F.M.I.






sabato 26 maggio 2018

Rispondo alle vostre domande

Ciao a tutti, oggi ho deciso di rispondere ad alcune domande frequenti che mi vengono fatte; ho pensato che rispondere in un post sarebbe stato più utile a tutti visto che sono domande che anche io mi facevo prima di partire.

1.Com'è la vita di un adolescente in Argentina?
Gli adolescenti qui vivono molto, ma molto rilassati, in generale studiano il giusto per prendere un 6/7 ( ovviamente ci sono anche quelli che studiano anche per prendere 8/9/10, ma io per ora ne ho conosciuti davvero pochi). 
Non è molto comune fare sport, dal momento che hanno poco tempo libero dopo la scuola (io faccio dalle 7:30 alle 16:00) , per chi riesce a fare sport i più comuni sono: Hockey su prato e pallavolo per le ragazze, basket, calcio e rugby per i ragazzi. Gli orari degli allenamenti sono veramente molto tardi, possono andare dalle 19 alle 22 oppure dalle 20 alle 23; i ragazzi che fanno uno sport dopo l'orario scolastico,  possono non fare ginnastica a scuola, solo se uno dei giorni dell'allenamento coincide con il giorno in cui si fa ginnastica, nella mia scuola è il venerdì. 
Io come attività extrascolastica faccio teatro, il martedì sera dalle 19:30 alle 22:30, mi piace moltissimo e mi ha aiutato molto con lo spagnolo; poi il sabato mattina dalle 11 alle 13 faccio un corso di arte, gratuito offerto dal governo della città, dove analizziamo i collegamenti che esistono tra il cinema e la letteratura. Una delle cose che mi piace di più di Buenos Aires è che offre sempre tantissime attività culturali gratuite ai cittadini.
Per quanto riguarda le attività che si fanno fine settimana, la sera,  cambiano dal luogo in cui vivi:  nelle altre città è normale uscire a ballare tutti i venerdì e tutti i sabati da mezzanotte fino alle sei di mattina ( qui le discoteche non aprono prima di mezzanotte/ l'una, e normalmente i ragazzi prima delle 6 non tornano a casa); a Buenos Aires le discoteche e bar non sono aperti per i ragazzi minori di 18 anni, aprono solo quando ci sono feste scolastiche ed il periodo va da settembre a dicembre, in questi mesi tutti i ragazzi di menor età ne approfittano dal momento che durante il resto dell'anno non possono.
In capitale è comune riunirsi in una casa con amici a vedere film o a fare una piccola discoteca, oppure si esce a cena o per andare al cinema ecc.
Un altro fatto da sapere è che qui i ragazzi bevono  veramente moltissimo, andare ad una festa sobrio è impossibile, come in Italia l'età legale per bere è 18 anni, ma riescono sempre a comprarlo in qualche modo, non è raro che qualcuno compri o entri in una discoteca utilizzando  un documento falso. 
Se non bevete, come me, tranquilli che vi accetteranno comunque e verrete invitati alle feste, calcoleranno soltanto una persona in meno quando andranno a comprare le bevande alcoliche.

2. Com'è la scuola?
 La scuola è veramente molto più semplice di quella Italiana, il carico di studio è inferiore e la pressione e lo stress sono inesistenti. Pensate che la mia classe va a lamentarsi dal preside se la professoressa da 20 pagine da studiare per una verifica, con un anticipazione di almeno una settimana.
A la maggior parte degli studenti non interessa per nulla la scuola, studiano il minimo indispensabile, è normale per loro arrivare a dicembre con almeno 1/2 materie insufficenti, per i genitori anche è normale quindi  non vengono neanche sgridati.
A dicembre hanno una prima possibilità per sanare il debito, in caso non la passassero hanno un altro tentativo a febbraio, in caso anche questo andasse male la materia li rimane "previa", a luglio la scuola li da un'altra possibilità per cercare di sanarlo, se anche questa dovesse andare male, li rimane il debito fino all'ultimo anno delle superiori. 
E' molto raro che boccino; bocciano solo se si hanno più di 3 materie "previa" non sanate negli anni precedenti, altrimenti promuovono. Un ragazzo può arrivare a dicembre con quasi tutte le materie insufficienti e riuscire a sanarle tutte a dicembre/febbraio.
E' anche per questo motivo che normalmente non studiano; lo stesso meccanismo lo hanno all'università solo che il carico di studio è maggiore; molti ragazzi fanno fatica il primo anno dell'università dal momento che non sono abituati a studiare e gli esami d'ingresso sono abbastanza difficili.
Il rapporto con i professori è una cosa che mi lascia ancora sbalordita, si abbracciano, si danno i baci sulla guancia, si chiamano per nome, utilizzano la seconda persona per parlarsi, non si alzano quando il professore entra in classe.
 Solo durante le verifiche c'è silenzio, normalmente durante le ore di lezione tutti parlano a voce alta o guardano il cellulare ( senza nasconderlo agli occhi del professore) o dormono. L'insegnate a volte grida per chiedere silenzio, ma nella maggior parte dei casi fa la lezione nel miglior modo possibile e chi vuole ascoltare ascolta, la verifica poi la faranno tutti uguale indipendentemente se tu sia stato attento o meno.
Nella domanda precedente vi avevo accennato agli orari della scuola, qui in capitale è normale fare "doppio turno", vale a dire fare sia la mattina sia il pomeriggio, in provincia e nelle altre città, ci sono scuole che fanno solo la mattina (7:30-13) oppure solo il pomeriggio (13:30-19). Quindi quelli che fanno solo mattina o pomeriggio hanno più tempo libero ed è facile che facciano sport ad orari "normali".
Una cosa molto importante da sapere sulla scuola argentina è il numero permesso di assenze: ogni scuola ha un numero limitato di assenze, nella mia non si possono fare più di 20 giorni di assenza per anno; in caso uno studente superasse questo numero, dovrà dare come debito tutte le materie a dicembre. I ragazzi quindi cercano di non mancare a scuola, per riuscire ad avere abbastanza assenze per poter fare viaggi durante l'anno; questo accade soprattutto l'ultimo anno delle superiori perchè la scuola gli conterà come assenza la gita di fine anno: in Italia è la scuola che organizza la gita, qui sono i ragazzi che si rivolgono ad una agenzia, la scuola non ha nessun ruolo, infatti la loro non è una gita d'istruzione, vanno una settimana o a Porto Seguro, in Brasile o a Bariloche, in Argentina a fare festa. Le agenzie alle quali si rivolgono sono specializzate in viaggi "de egresados" e sono loro che organizzano la settimana portando i ragazzi in discoteca tutte le sere e a fare altre attività. Il costo del viaggio è veramente altissimo ed i ragazzi iniziano a mettere da parte i soldi già nel primo anno delle superiori; molti ragazzi non vanno proprio perchè per la famiglia è un costo davvero altissimo ( per andare a Porto i miei compagni di classe stanno pagato, a rate, 45.000 pesos ognuno, circa 1568 euro). Questi 7 giorni sono calcolati, dalla scuola come assenze ingiustificate, quindi è normale che qualche ragazzo venga a scuola con la febbre perchè li sono rimaste poche assenze.



3. E' vero che quando si gioca la nazionale si sta a casa?
Per la nazionale no, anche se molti ragazzi non vengono a scuola se la partita è in orario scolastico; per il mondiale, invece, le scuole o chiudono oppure non si fa lezione e trasmettono la partita a scuola. Quest'anno alcune partite saranno durante l'orario scolastico, il mio preside stava pensando di farci fare solo metà giornata dal momento che la partita inizierebbe alle 15, finiremo alle 12:20 come sempre e dopo al posto di riniziare alle 13:15 possiamo andare direttamente a casa. Oppure metteranno la partita su un grande schermo e la vedremo tutti assieme  e non faremo scuola.

4. Esistono argentini vegetariani?
Si, esistono, io ho due miei compagni di classe che sono vegetariani: una lo è da quasi 4 anni e l'altro da quasi 2 anni; poi ho la sorella della mia hmum, quindi mia zia, che è vegetariana da quando aveva 16 anni.
Nel passato non era molto comune ed i vegetariani facevano davvero molta fatica a trovare cibi che potessero mangiare, ma ora ci sono tantissimi negozi e ristoranti vegetariani e vegani; a Buenos Aires è molto più facile perchè c'è veramente molta varietà di cibo per i vegetariani/vegani, nella provincia o nelle altre zone è già più difficile.
In ogni caso, non è vero che un vegetariano o vegano non possa venire in Argentina, magari avrà u pò di difficoltà, ma non è impossibile.

5. E' stato difficile imparare la lingua?
Sinceramente no, quando sono arrivata già riuscivo a capire abbastanza e riuscivo anche a rispondere; AFS prima di partire ti obbliga a fare un corso base online di spagnolo quindi tutti circa arrivano con un vocabolario basico.
In ogni caso è vero che lo spagnolo è molto simile all'italiano anche se ci sono molte parole che possono sembrare simili/uguali ed hanno significati completamente differenti quindi state sempre attenti.
Già dopo il primo mese inizierete a parlare ed andando avanti riuscirete a capire e a parlare sempre meglio ed a utlizzare vocaboli sempre più complessi. Io vi consiglio di leggere libri in spagnolo, vedere film e prestare molta attenzione in classe facendo anche i compiti che vi vengono assegnati; sono metodi con il quale riuscirete ad imparare la lingua ancora più velocemente.
Ho fatto il 19 Maggio l'esame per la certificazione dello spagnolo, ho scelto un B2 anche se potrete traquillamente fare il livello C1. Se volete essere sicuri di passare l'esame, il B2 è perfetto perchè credetemi che è veramente semplice; il C1 è un pò più complesso, ma normalmente un ragazzo italiano dopo un anno in Argentina/Paraguay/Spagna ecc. riesce ad arrivare a fine esperienza con livello abbastanza alto della lingua.

6. E' stato difficile fare amicizia?
Assolutamente no, gli argentini sono persone davvero aperte a conoscere e a fare amicizia con nuove persone; quando arriverete vi faranno mille domande, tutti vorranno passare la ricreazione con voi. Già dopo le mie prime 3 settimane avevo già fatto amicizia con delle mie compagne di classe e ci eravamo già organizzate per uscire.
Fare un attività extrascolastica mi ha dato l'opportunità di ampliare le mie conoscenze e ingrandire il mio giro di amicizie; vi consiglio assolutamente di trovare un hobby o di fare uno sport dopo scuola così da poter conoscere più persone.
Nei primi mesi, non scoraggiatevi se non vi invitano ad uscire o non vi invitano se organizzano qualcosa, durante i primi periodi è normale che dobbiate sempre essere voi ad organizzare o chiedere di uscire, dal momento che siete voi che avete bisogno di fare amicizia, non loro, siete voi che non conoscete nessuno, loro  molto probabilmente sono in classe assieme da quando erano alle elementari. Col tempo, quando inizierete a far parte di un gruppo, non dovrete sempre essere voi ad organizzare, saranno loro che vi inviteranno ad uscire o vi accompagneranno a visitare la città.
Comunque se fare amicizia è una delle vostre paure, non preoccupatevi, gli argentini sono persone fantastiche e sarà molto facile per voi riuscire ad farvi degli amici qui.


Queste erano alcune delle domande che mi vengono fatte più spesso, spero di essere riuscita a rispondere in maniera esaustiva, come sempre vi lascio i miei social network qua sotto in caso abbiate altre domande.
Vi ricordo che ciò che vi dico è riguardo ad una esperienza personale e dipende dal luogo in cui sto vivendo questa esperienza, sicuramente se chiedete ad altri ragazzi in altre zone dell'Argentina vi daranno delle risposte diverse, con magari alcune similitudini.

Per oggi è tutto,
un bacio,

Elena




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venerdì 4 maggio 2018

Il Mate

Il Mate, la tipica bevanda Argentina, la prima cosa che vi offriranno quando arriverete sarà proprio l'assaggio di questa specie di tè; il sapore la prima volta potrebbe risultare strano,ma credetemi che già la seconda volta il sapore diventa migliore.

Con il nome Mate, ci si riferisce a la infusione di "yerba mate" letteralmente "erba mate", sono diversi tipi di "yerba" mescolati insieme, le foglie essiccate e sminuzzate vengono messe in un recipiente che si chiama anche lui Mate; quello originale è ricavato da una zucca ( un tipo di zucca preciso che è quello che vedete nella foto), dopo che viene svuotata, pulita e curata secondo dei procedimenti specifici è pronta per essere usata per bere il Mate. La cannuccia che si usa è chiamata "bombilla" la quale una volta posizionata all'interno del recipiente non si può più spostare.

Viene poi tagliato alla metà e si lavora la parte che si preferisce.
Questo tipo di zucca è chiamato "Porongo"


Come si prepara il mate:
Prima di tutto si mette la yerba dentro il mate, riempiendo circa i 2/3. E' molto comune tappare la bocca del mate e sceccherarlo facendo così, le parti più piccole vengono alla superficie e non tappano la bombilla quando si beve.
Successivamente si versa un pò di acqua calda, il Mate si beve con acqua molto calda quasi a livello d'ebollizione, ovviamente la temperatura cambia da persona a persona, io lo bevo molto caldo, più di una volta mi sono scottata la lingua. E' importante bagnare la yerba per il lato, così che una parte della yerba galleggi. Si lascia riposare un minuto e dopo si posiziona la bombilla nella parte umida così da poter iniziare a berlo.
Ci sono persone che preferiscono non bere il primo sorso, solamente succhiano e poi lo sputano, perchè lo considerano molto forte; se è troppo forte,molte persone aggiungono un pò di zucchero alla yerba.
Io sinceramente lo bevo, e lo preferisco, amaro; il sapore mi ricorda molto un "Earl Grey tea" che è uno dei miei preferiti.
Come si cura il recipiente:
Se il Mate è fatto da una buccia di zucca, deve essere curato prima di poter utilizzarlo; il metodo tradizionale è di metterci dentro del carbone accesso e alcuni cucchiaini di zucchero e far girare il carbone all'interno del recipiente. Altro metodo che serve sia per i recipienti di zucca che di legno, è di lasciarlo con yerba usata e acqua durante 24/48 ore. Per i contenitori di zucca, si può aggiungere anche zucchero caramellato per le pareti e lasciarlo seccare, questo rimuoverà qualsiasi lanuggine interna che potrebbe avere la zucca. 
2 varianti del Mate: Mate cocido e Tererè:
Il Mate cocido ha lo stesso sapore del Mate normale solo che in questo caso la yerba si usa allo stesso modo di qualsiasi alto tè; si trova nella classica bustina da tè e si mette in una tazza con acqua calda e si beve normalmente, senza nessuna bombilla.
Il Tererè, invece, si prepara come il Mate normale solo che al posto di mettere acqua calda si mette succo di frutta o acqua aromatizzata fredda. Questo tipo di variante è consumato maggiormente nelle località dove fa molto caldo, dal momento che rinfresca la gola. E' preferito anche dai bambini o ragazzi che trovano il sapore del Mate troppo forte. Il Tererè l'ho provato quando ero alla Rioja, mia cugina lo fa  usando succo di pompelmo, è buonissimo ed ideale per una giornata molto calda.

Il vero significato del Mate:
Perchè il Mate è così importante nella cultura Argentina? Cosa rende una infusione di yerba così speciale?
Prima di dirvelo devo spiegarvi  le regole del Mate, ebbene si berlo con amici ha delle regole: la prima e anche la più importante è che il Mate si condivide, uno del gruppo è quello che serve il Mate e si fa il giro delle persone in senso orario; si ha un Mate per gruppo, tutti bevono dallo stesso recipiente e dalla stessa bombilla, la quale non si può nè pulire prima di bere nè si può spostare o toccare. Una volta che si è terminato di bere  tutta l'acqua contenuta nel recipiente, si dà alla persona del gruppo che serve. Ultima regola; quando non volete più bere dovete dire alla persona del gruppo che serve: "Gracias" , dicendo grazie tutti capiscono che non ne vuoi più e ti elimineranno dal giro del Mate.
Bene ora, che sapete tutte le regole, vi posso dire il significato: Il Mate è condivisione, è un modo per stare con i tuoi amici, con la famiglia, ridendo,mangiando e bevendo. Il Mate è una bevanda che unisce tutti in una grande famiglia, per questo si beve dallo stesso recipiente e dalla stessa bombilla, è una bevanda che bevono tutti, indipendentemente dalla classe o rango sociale, si beve in tempo di crisi o ricchezza, porta tutti sullo stesso piano ugualitario.
E' amicizia, gratitudine nel ringraziare il cebador, ascolto perchè quando uno beve il Mate non parla questo significa che io, che sto bevedo, ti sto ascoltando e so che quando sarà il tuo turno io sarò ascoltato. E' la giustizia di "uno per uno", il cameratismo fatto di momenti.


Ora sapete, che il Mate non è un semplice tè, non è un semplice infuso, è molto,molto di più. Sarà la prima cosa che vi offriranno perchè è un segno anche di accoglienza, offrendoti la bevenda gli argentini vi stanno dicendo che vi hanno accolto nella loro casa e già vi considero parte della loro famiglia.



Il Mate si beve anche quando si viaggia.
Qui ero in macchina durante il viaggio di 4 giorni alla Rioja


Per oggi è tutto, spero vi sia piaciuto,
Un grosso bacio,

Elena













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sabato 14 aprile 2018

Vacanze pasquali a sorpresa : Florida, Stati Uniti D'America

Ciao a tutti, come avete letto dal titolo sono andata in Florida, negli Stati Uniti D'America; questo viaggio non era pianificato e mi è stato comunicato 2 giorni prima della partenza, ma iniziamo a raccontare la storia dall'inizio:
Era domenica 25 di marzo, stavamo cenando, proprio quando avevamo finito e mi stavo alzando per andare a dormire, il mio hdad se ne esce con :" Ah Elena, per le vacanze di Pasqua andiamo a Miami", io non sapevo cosa dire, ho chiesto se era vero e se sarei venuta anche io ( qui il mio hdad ha fatto una delle sue solite battute dicendomi che in realtà sarei rimasta con la mia tutor, dopo 2 secondi mi ha detto che era ovvio che sare venuta anche io, dal momento che faccio parte della famiglia) io sono scoppiata a piangere, non potete capire la felicità che ho provato in quel momento; il mio hdad fa il pilota d'aerei e viaggia ogni settimana da Buenos Aires a Miami, a volte porta i miei fratelli o la mia hmum per 3 giorni, ma mai avrei pensato di poterci andare anche io e sinceramente non lo avrei neanche mai chiesto.
Martedì 27 alle 22:00 abbiamo preso l'aereo diretto a Miami, sono 10 ore di volo, siamo arrivati alle 7:30 del 28 marzo; abbiamo affitato un auto dal momento che il nostro hotel era a Orlando; mi  dissero che stavamo andando lì dal momento che  ci sono moltissimi outlet e per fare shopping era più comodo. Abbiamo lasciato le valigie nel hotel e siamo andati a pranzare, nel viaggio la mia hmum inizia a parlare del programma per questi 5 giorni, mentre parla dice " Allora possiamo fare Magic Kindom domani, 2 parchi negli altri due giorni e poi andiamo a Miami, oppure domani Magic Kindom, un'altro parco il giovedì e venerdì andare alla NASA e l'ultimo giorno andare a Miami"; quando ho sentito Magic Kindom ( per chi non lo sapesse è il  parco Disney che creò Walt Disney) sono rimasta congelata per alcuni secondi e ho chiesto se mi stavano prendendo in giro, la mia hmum mi ha chiesto se davvero pensavo che eravamo venuti in Florida solo per fare shopping, tutto questo viaggio l'avevano progettato per me! Per farmi questa sorpresa incredibile. Non saprò mai come ringraziarli, le persone che mi conoscono sanno quanto amo la Disney e sanno che il mio sogno più grande, dopo andare in Argentina, era andare a Magic Kindom perchè è l'unico parco Disney originale che Walt Disney ha costruito quando era in vita, gli altri che ci sono nel mondo sono stati creati successivamente e io volevo andare a quello originale. Dicevo sempre che quando fossi diventata grande avrei messo via i soldi per poter andarci un giorno, ma nella mia mente quello sarebbe stato un giorno molto lontano e se adesso penso che in pochi mesi sono riuscita a realizzare i miei 2 sogni più grandi, ancora non ci credo. Non so da dove viene tutta questa fortuna e sinceramente non sono sicura di meritarmela, ma ringrazio i miei 4 genitori per essere meravigliosi e per volermi così bene e gli ringrazio perchè senza di loro questi due sogni non si sarebbero mai realizzati. Mercoledì però abbiamo fatto davvero shopping e mi sono comprata una memoria per la mia macchina fotografica ed un paio di pantaloni, negli States i vestiti e le cose elettroniche sono davvero economiche rispetto all'Argentina.
Il 29 siamo andati a Magic Kindom e mi sono sentita immersa in una favola, ovviamente ho fatto le foto con più personaggi possibili, non con molti perchè era davvero difficile incontrarli e le code erano lunghissime e volevo anche fare delle attrazioni del parco, ovviamente. Quando ho incontrato Alice, non scherzo, mi sono commossa, lei è stata la prima a cui ho chiesto l'autografo e la foto; un'altra cosa da sapere su di me: oltre ad essere una super fan della Disney sono una fan sfegatata della storia di Alice nel paese delle meraviglie da quando ho visto per la prima volta il cartone della Disney, quando avevo 3 anni. Amo i libri di Carroll, il cartone e i film della Disney, colleziono anche oggettistica quindi incontrarla per me è stato incredibile, Alice è una personaggio con il quale mi sono sempre identificata, i libri hanno un significato stupendo e nascondono messaggi nascosti che necessitano più di una lettura per essere trovati. Carroll mi ha inseganto, attraverso i suoi personaggi, che niente è impossibile nella vita.
Continuiamo con il viaggio perchè potrei parlare di Alice per ore; giovedì 30 siamo andati agli Hollywood Studios, un'altro parco che fa parte  sempre di Disney world, questo parco ha poche attrazioni, ma le poche che ci sono sono incredibili! Ci sono diverse proiezioni di mini film e molti negozi dove poter comprare souvenir e cibo a tema Disney.
Per cena siamo andati a Disney Springs, una mini cittadina che ha al suo interno solo negozi e ristoranti, alcuni a tema Disney altri normali come Sephora,Zara ecc. Lì ho comprato la mia mela caramellata a forma di Mickey Mouse vestito da mago ( p.s. era buonissima, ma sono riuscita solo a mangiarne metà).
Il 31 siamo andati alla NASA non sapevo si potesse visitare ed è stato molto interessante, ovviamente non si può entrare nelle aree dove lavorano, ma ci sono proezioni di film, simulatori, un museo dove c'è il vero  Space Shuttle che fu usato per costruire la base spaziale e mille aose in più. Ho imparato cose nuove, è stata un'idea di mio fratello e devo dire che è stata proprio una giornata interessante ed istruttiva.
Il 1 Aprile siamo andati a Miami,alla sera, avremmo dovuto avere l'aere per il ritorno, ma hanno cancellato il volo e l'hanno spostato al 2 aprile  alle 9 di mattina. Ne abbiamo approfittato per fare un giro a  Miami, camminare un pò per la città: ho visto l'esterno della casa dove viveva Gianni Versace, adesso è un ristorante quindi non si può visitare e la costa, un panorama incredibile. Miami mi è piaciuta tantissimo, mi sembrava di essere in una serie tv, è proprio come la vedevo in C.S.I. Miami. Abbiamo pranzato al ristorante preferito dalla mia famiglia quando viene lì che è Flanigan's, fa pesce e carne, è famoso per le sue costolette con salsa barbecue e per il pesce, io ho  provato l'hamburger di Salmone ed era buonissimo! Non mangio molto pesce in Argentina quindi appena posso lo mangio, ne vado matta.
Il 2 siamo tornati a casa, siamo arrivati all'areoporto internazionale di Ezeiza alle 19:30 e siamo arrivati a casa alle 20:30/40 ( Ezeiza si trova circa a 30 km dalla città Buenos Aires). Dopo aver disfatto le valigie e cenato sono andata a dormire visto che il giorno seguente riniziava la scuola, le vacanze pasquali erano finite.

Sono ancora scioccata, non riesco ancora a credere di essere stata negli States, direi che per quest'anno ho viaggiato abbastanza, forse troppo, sono stata e sono molto fortunata quest'anno, sicuramenete c'è qualcuno dall'alto che mi sta donando questa fortuna e non so quale sia il motivo, ma gliene sono molto grata.
Ringrazio ancora una volta la mia famiglia ospitante per questa vacanza a sorpresa, la rigrazio per tutto quello che fanno e hanno fatto per me, gli voglio davvero molto bene e li considero davvero come la mia seconda famiglia.

Questo è tutto per oggi,
spero vi sia piaciuto,
vi auguro di riuscire a realizzare almeno uno dei vostri sogni quest'anno ricordate che nulla è impossibile e quello che pensi sia impossibile potrebbe realizzarsi proprio domani.
Un bacio,
Elena


Questo è un video che ho fatto con alcune delle 200 foto scattate negli States
La casa che era di Gianni Versace

Kennedy Space Center, N.A.S.A.

Il negozio a Disney Springs dove ho comprato la mela carammelata

Miami Beach


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